Giovedì pomeriggio, finito il rito dello zaino (questo si, questo no, questo... mah si, che non si sa mai..) mi apprestavo a caricare corde, borse scarponi e zaini (appunto) quando Elena (la piccola di famiglia, non mi dilungo sui legami parentali che sennò si fa notte!!) si ferma accanto con la bicicletta e mi chiede:
"Vai in montagna? Vai sulla montagna delle Winx?? Vai sul Monte Rosa?"
"Si! Io e Nadia andiamo proprio lì!!"
"Verrei anch'io là!"
Mi guarda ridendo e poi va via continuando la biciclettata per il cortile, nella spensieratezza dei suoi 5 anni.
Finalmente è giunto il momento: si parte per la Val Sesia ed il Monte Rosa.
Venerdì la sveglia è alle cinque e la partenza... ...appena pronti.
Scarponi, piccozze, corda e zaini sono già in auto ad aspettarci ed alle sei ci mettiamo in viaggio in direzione di Alagna.
Il temuto traffico non è tanto pesante e passiamo indenni sia la tangenziale di Mestre che il Far West di Milano, per poi percorrere tranquillamente le campagne del vercellese alla volta della Val Sesia, che ci accoglie con i suoi boschi, i suoi paesi walser e i suoi ghiacciai, che per il momento sono nascosti dalle nuvole che cupe si rincorrono nel cielo.
Venerdì la sveglia è alle cinque e la partenza... ...appena pronti.
Scarponi, piccozze, corda e zaini sono già in auto ad aspettarci ed alle sei ci mettiamo in viaggio in direzione di Alagna.
Il temuto traffico non è tanto pesante e passiamo indenni sia la tangenziale di Mestre che il Far West di Milano, per poi percorrere tranquillamente le campagne del vercellese alla volta della Val Sesia, che ci accoglie con i suoi boschi, i suoi paesi walser e i suoi ghiacciai, che per il momento sono nascosti dalle nuvole che cupe si rincorrono nel cielo.
Dopo una breve sosta a Scopello, arriviamo in una sonnacchiosa Alagna, dove l'atmosfera è più da villaggio di peones messicani che da rinomata stazione turistica delle Alpi.
Per la piazzetta della funivia ci aggiriamo solitari: gli impianti aprono alle due e un quarto è abbiamo davanti un pò di tempo da aspettare. Finalmente lo sportello apre, prendiamo i biglietti "alpinistici" (2 salite e ritorno gratuito per 25 € cadauno...) e scopriamo che gli impianti di Punta Indren sono chiusi e che dobbiamo salire al Passo dei Salati e da questo per lo Stolemberg a Punta Indren. Un'oretta in più di cammino per il rifugio!
Torniamo alla macchina e ci prepariamo: via i pantalon corti e su i Montura invernali, un'ultima controllatina ai materiali... c'è tutto! Andiamo!
Andiamo: facile a dirsi! Gli zaini sembrano pesare un quintale, ed entrare nella telecabina è già un'impresa.
Davanti al rifugio un Cristo stilizzato alza le braccia verso le cime circostanti, quasi a esultare per la bellezza selvaggia che ci circonda.
E' strano ritrovarsi a pensare che un simbolo di sacrificio e di pace possa godere pure lui di quel sottile egoismo che pervade gli alpinisti quando vedono l'oggetto della loro cupidigia a portata di mano, tutto per loro, e per il loro piacere.
E' strano ritrovarsi a pensare che un simbolo di sacrificio e di pace possa godere pure lui di quel sottile egoismo che pervade gli alpinisti quando vedono l'oggetto della loro cupidigia a portata di mano, tutto per loro, e per il loro piacere.
Tutto d'un tratto si è fatto silenzio, il grosso degli ospiti sta cenando all'interno e fuori siamo rimasti noi due e due ragazzi francesi, i nostri compagni di stanza.
Ci godiamo gli ultimi scampoli di sole prima di cena, mentre il pensiero corre già al giorno dopo.
che belle foto. Ma Nadia come fai con tutto quel freddo??
RispondiEliminaA me piacerebbe moltissimo provare l'alta quota, ma ho paura: del freddo, dei buchi.
ihzni
bravi gli alpinauti. bella la foto del cristo
RispondiEliminaCiao ragazzi.. bello il titolo, adesso dovrò portarci anche la piccola Martina
RispondiEliminaChe bei posti, peccato siano troppo in alto, io con la neve non mi muovo neanche qui
la montagna delle winx?
RispondiEliminacayo cossa ditu?
divertente però.. e il bianco cos'è? la montagna di maradona?
hi hi hi