"Quando si va verso un obbiettivo è molto importante prestare attenzione al Cammino. E' il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare e ci arricchisce mentre lo percorriamo." Paulo Coelho
A digiuno di montagna da un paio di settimane e con le previsioni meteo ancora incerte per questo fine settimana, organizzo un uscita per mercoledì con Diana. I tempi sono ristretti, c'è Gabriele da ritirare all'asilo, perciò decidiamo per una meta breve e abbastanza vicina: il bivacco Molassa.
Appuntamento alle 8:45 a Dignano con Diana e poi via, direzione Barcis e la località Roppe.
Un sms di Luca mi avverte che possiamo fare con calma: ritirerà lui il pargolo dall'asilo e questo ci toglie la "fretta" e ci fa rallentare già mentalmente il passo!!! Ci prepariamo e ci mettiamo in cammino, passando tra due abitazioni e notando che all'inizio del sentiero l'erba è alta ed incolta: sarà frequentato questo posto? Più in là le cose migliorano ed entrate in un bel boschetto, guadagniamo quei 130 metri di dislivello previsti per la camminata di oggi: pochi per i nostri standard, ma ottimi per godersi a pieno tutto quello che verrà dopo!!!
Il sentiero infatti si trasforma dapprima in cengia erbosa già all'interno del bosco, poi, uscite dagli alberi diventa rocciosa e precipite sul sottostante torrente Molassa!
Da un piccolo pulpito osserviamo la nostra meta, un piccolissimo e lontano puntino bianco in fondo al vallone!!!!
Lungo tutto il tragitto scatto una marea di foto: è incredibile come siano riusciti a creare un passaggio lungo i tortuosi fianchi del San Deneil de Mont, assecondando tutte le rientranze e i canaloni, tanto che percorrendo il sentiero, si può già osservare come sarà dal lato opposto!
Alternando tratti erbosi ad aerei tratti rocciosi, sempre ben assicurati con cavetto corrimano per i più timorosi, proseguiamo entusiaste, meravigliandoci ad ogni nuovo tratto ardito che ci aspetta!!!
Siamo così prese tra foto e svolte che l' improvvisa comparsa del bivacco davanti a noi, dopo l'ennesima svolta, ci lascia con un mix di felicità e delusione: la cengia è finita...è quasi un peccato, perchè ci stavamo davvero divertendo!!!
Dall'interno del bivacco giungono animate chiacchiere e risate e poco dopo cinque arzilli pensionati di Mestre c'invitano a condividere tavolo e calore del fuoco. Decliniamo sorridendo, preferendo pranzare all'esterno sotto il sole, non prima però di avere dato un occhiata a com'è il sentiero dopo il bivacco. Diana parte in quarta e s'inoltra nella faggeta, su una traccia che si e no è larga dieci centimetri, stracolma di fogliame bagnato, su un pendio boscoso che cala giù ripido, intenta a trovare il prossimo segnavia! E io la seguo...oltre un albero caduto sul "sentiero"...fino a quando decreto un "alt", presso un piccolo slargo. Inutile proseguire e andare a ravanare nel nulla perdendo pure quota: meglio goderci il sole che ha fatto capolino tra le nuvole che lo offuscavano stamattina e le chiacchiere del "gruppo geriatrico di Mestre", così si definiranno loro.
Sedute sulla panchina all'esterno del bivacco, mangiamo il nostro pranzo e dopo aver scambiato ancora quattro chiacchiere con i simpatici vecchietti, se ne vanno e ci lasciano in beata solitudine. Entrate nel piccolo bivacco, corriamo di sopra e spalanchiamo le finestre, uscendo e godendoci la vista dal terrazzino superiore.
All'interno, le cuccette e il muro sono in parte anneriti e bruciati da qualcuno che, spero incautamente, ha lasciato qualcosa acceso: è un peccato vedere ridotto così questo solitario angolino e anche leggere il libro del bivacco e scoprire che sono in molti a trovarlo sporco e in disordine!! E pensare che pure i pensionati di prima muniti di scopa, han ripulito e spazzato fuori le loro briciole. E' triste sapere che c'è tanta gente incivile che non fa la stessa cosa!!!
Torniamo giù e dopo avere letto e firmato il libro, portiamo una piccola panca all'esterno e sorseggiando the, ci godiamo i caldi raggi del sole: si sta davvero bene!!!
Il Resettum risplende nell'azzurro del cielo, mentre riordiniamo e chiudiamo il bivacco, prima di lasciarli entrambi alle nostre spalle.
Salutiamo questo tranquillo angolino e ci rimettiamo in cammino, con il sole basso che abbaglia e ci costringe a tenere una mano sugli occhi per non cascare giù nel baratro sotto i nostri piedi. Lentamente ripercorriamo tutta la cengia e arriviamo all'auto che i pensionati sono ancora lì, a ridere e parlare! Beata spensieratezza! Non hanno premura....loro la pensione ce l'hanno ci dicono scherzando, mentre noi, chissà se la vedremo!!! Anzi, ci chiedono come mai non siamo a lavorare per pagargliela!!! Sono davvero simpatici ed è bello vederli così affiatati, mentre si prendono in giro per i loro acciacchi!
Li salutiamo e mentre noi ci fermiamo a brindare all'uscita una frase continua a venirmi in mente e che rispecchia il giro di oggi: "non è importante la meta, ma il cammino" (Paulo Coelho).
E' quasi certo, venendo a leggere i tuoi post, scoprire, almeno per quanto mi riguarda, posti nuovi e distanti dal mio baricentro montano. Un percorso particolare ed un bivacco inaspettato, quante cose ci riserva il "cammino"
RispondiEliminaciao Nadia ;-)
Ciao Flavio,è incredibile quanti bei posticini ci siano ancora da scoprire nella nostra regione!!! Non farti mancare questo!!! Merita una visita...soprattutto merita il "cammino" verso questa meta!!!
RispondiEliminaCiaooo