Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 23 agosto 2016

Verso il Montasio

L'aria del mattino è fredda e carica di umidità. Arriva al naso forte,  esaltando i profumi che salgono dai Piani, colpiti  dai primi raggi di un sole che si sta alzando sopra le creste del Buinz.
Una leggera foschia ci accompagna mentre attraversiamo il mare verde ai piedi delle pareti. I Piani sonnecchiano ed anche i suoi abitanti sono tranquilli, non badano al nostro andare lungo il sentiero.
Il Montasio si erge davanti a noi e pare di toccarlo da un momento all'altro, ma è il suo solito scherzo, come sempre si fa desiderare.

lunedì 22 agosto 2016

Mirnock

Quella "Scala Paradisi" notata sulla cartina, poco sotto la vetta del Mirnock, cattura il mio sguardo mentre cerco i giri da fare durante le ferie. Una rapida ricerca sul web e sulle nostre guide, rivela una cima molto panoramica e interessante sia dal punto paesaggistico che da quello "mistico". 
Trovato un avvicinamento comodo per Gabriele dal punto di vista del dislivello, lo inseriamo come ultima gita da fare prima del nostro rientro, trovandosi fuori dall'area del Millstattersee e sulla "via di casa".


domenica 21 agosto 2016

Stileck

La strada sembra non finire mai. E ogni tanto penso che il Norring Torl sia solo una chimera. Poi d'improvviso eccolo, E con lui il bivio che sale alla Lamprecht.hutte. La strada inizia di nuovo il suo viaggio verso l'infinito, verso il cuore del Nockberge.
Ci fermiamo nei pressi della Thomas Bauer Hutte e di li imbocchiamo il sentiero che, tra i pascoli, sale alla prima cima di oggi, il Rabenkofel. Dalla cima lo sguardo spazia dai Tauri alle Giulie, dalle Karawanke al salisburghese.


sabato 20 agosto 2016

Tschiernock

Venerdì mattina le temperature sono leggermente migliorate...
O forse è solo che 'sta volta ci siamo organizzati con vestiario più autunno-invernale che estivo!
Il cielo sopra di noi è coperto, ma le nuvole sono alte e, nonostante l'assenza del sole, i panorami sono ugualmente belli.
Se ieri eravamo nella parte sud della Millstatter Alpe, avendo già percorso quella centrale lo scorso anno, oggi puntiamo alla cima più a nord della sua lunga dorsale erbosa: il Tschiernock.


Granattor... ritorno alla Millstatteralpe

Mercoledì la perturbazione ci accompagna lungo il nostro lento viaggio verso l'Austria e il Millstattersee. Non abbiamo premura... tanto piove!!!! 
Il Mittendorfer Hof e i suoi gentilissimi gestori ci accolgono nel tardo pomeriggio, mentre le nuvole iniziano a diradarsi sul lago, preannunciando un meteo in miglioramento nei prossimi giorni. Bene... abbiamo un po' di posti da visitare...cime da salire!!!

giovedì 18 agosto 2016

Johannisberg, al cospetto del Re dei Tauri

Una sottile striscia di luce al di là delle Carniche ci fa ben sperare per la giornata che abbiamo davanti, ma una volta valicato il confine di Passo Monte Croce Carnico le nuvole si fanno più compatte davanti a noi. Di tanto in tanto qualche goccia bagna il parabrezza, mano a mano che ci avviciniamo alla meta la temperatura scende. Arriviamo al parcheggio del Franz Josef Hohe il clima è decisamente invernale. Ci prepariamo velocemente, organizzando già le cordate per l'indomani e partiamo. 

mercoledì 17 agosto 2016

Val Saisera, quattro passi nella storia

In una domenica di fine luglio che non promette molto di buono dal punto di vista del meteo, decidiamo di fare una passeggiata in Val Saisera, Non in alto, verso le cime e le pareti che di storie da raccontare ne hanno molte, ma nel fondovalle. Per ascoltare e vedere i ricordi che il bosco della Saisera nasconde nel suo profondo.
Siamo andati a visitare il complesso storico della Vordere Saisera, una delle linee difensive costruite dall'Impero per contrastare il pericolo di invasione dalla Val Dogna da parte delle forze del Regno d'Italia.

























Il parco tematico è organizzato su tre percorsi anulari concatenabili e percorribili in tre ore circa.

martedì 9 agosto 2016

Punta Aurelia, via Piaz-Del Torso

Secondo giorno di salite. Oggi io e Roberto siamo in cordata con il mitico Giuliano Bressan. sessantotto primavere, Accademico del Cai, coordinatore del CSMT e ovviamente INA.
"Dai ragazzi che la via è bella, mi raccomando zaino piccolo. Soprattutto voi che siete grandi!"
La via è stata aperta nel 1933 da Sandro del Torso e Tita Piaz. "eh ma Piaz  era gia vecchietto, i tiri duri li fece del Torso" ci racconta Giuliano salendo verso il Sass Pordoi.
Mentre ci racconta aneddotti sui salitori lo sguardo si distrae e corre alla Regina delle Dolomiti, spettacolare nelle luci del primo mattino, mi riporta all'attenzione una frase che dice ridendo "eh si, una via che avrà due, forse tre ripetizioni all'anno. vedrete..."


"Eh i gradi sono strettini ma con i miei due friulani non ho niente da temere!"
La via è evidente: un bel diedro e dopo uno stretto camino che sale verso i semplici tiri finali.

 La roccia è fredda, in attesa di un sole che speriamo arrivi prima della pioggia prevista. Le difficoltà sono continue e l'arrampicata elegante lungo il diedro. Facciamo divertire Giuliano a smontare le nostre soste a tre o quattro punti, controventate, su friend e dadi. Due bei chiodi con anello ornano il diedro, "originali del Piaz"

Arriviamo alla sosta in grotta, sempre da attrezzare per le gioia di Giuliano. Il monolocale è infimo e la convivenza difficile. Per fortuna Roberto parte subito...

L'uscita è tutt'altro che banale. Lo zaino, seppur piccolo, è un buon impiccio, e l'uscita dal camino faticosa e laboriosa, fintanto che, con un colpo di reni, non riesco a guadagnare la parete esterna sul vuoto.. Diavolo di un Piaz... e anche Del Torso!
Finalmente sotto una bella grandinata raggiungiamo la cima. sistemiamo le corde e raggiungiamo il plateau sommitale. Il temporale ci insegue ma riusciamo a raggiungere l'impianto prima che si scateni nuovamente.



Via più breve della precedente, ma ugualmente intensa ed emozionante. Rientrati al passo ne seguiamo la linea incidere la parete sud mentre ci gustiamo una birra all'asciutto. Fuori la pioggia battente ha fatto calare il silenzio sul Pordoi.



Roda de Vaél, via Casarotto

Nel tardo pomeriggio al "campo base" del Savoy a Passo Pordoi, la voce tonante di Claudio Sarti chiede a me e Roberto "Vi va bene la Casarotto alla Roda de Vael? Va bene dai. Segna Chiarcos e Misson"
Un attimo di smarrimento davanti a un nome pesante. Nel settantotto Renato la salì con gli scarponi e i nut. Stile pulito. Oggi si direbbe "trad".
Con noi, in cordata alternata,  avremmo gli esaminatori: Daniele con Riberto e Gilberto con me.
Giovedì 21 luglio. Si và.

martedì 2 agosto 2016

Sulle verdi Cime di Campo

Qualcosa non quadra!
Non quadra il fatto che noi siamo su e il sentiero che dovremmo percorrere è giù!
Che ci fa laggiù?! E quello che stiamo percorrendo ci ricongiungerà con lui più avanti?
Intanto che Diana va a dare un occhiata un po' più in là, io e Barbara consultiamo cartina e Oruxmaps e la risposta non ci entusiasma!