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domenica 27 agosto 2017

Dal Picco Carnizza al Canin

Una richiesta di info, da parte dell'amica Elisa, sulla cresta che collega il Picco Carnizza al Canin, e Luca se ne esce con un: "vi porto mercoledì se il meteo è ok!" 
La ferrata Grasselli manca sia a me che a Elisa; il Canin l'abbiamo salito entrambe per la ferrata Julia.... tutto il resto è ignoto!
Mercoledì il meteo è splendido... si va!
Caricato tutto nell'auto di Elisa, raccogliamo anche Anna, una sua amica e sfrecciamo verso Sella Nevea, dove l'ovovia ci porta in alto velocemente.



Il rifugio Gilberti giace tranquillo tra le pietre che caratterizzano l'anfiteatro del Canin: gli passiamo accanto, puntando prima a Sella Bila Pec, con il suo scheletrico casermone, poi all'ancora lontano bivacco Marussich. 








Circondati da panorami e visuali fantastici, sotto lo sguardo curioso di uno stambecco, raggiungiamo Sella Grubia dove, indossati caschetti e imbraghi, saliamo verso l'attacco della ferrata Grasselli. Il Picco Carnizza si erge imponente davanti a noi: iniziamo a salirlo, a scoprire i passaggi che ci porteranno alla sua vetta. 




Quella che prima sembrava una parete inaccessibile, ora si svela a noi tramite salti verticali e gradoni attrezzati, piccole crestine e cengette, che piano piano ci portano in alto, verso quell'ultimo pendio detritico sul cui punto più alto è stato costruito un piccolo ometto di vetta. 














Il sole splende sopra di noi, mentre sotto nuvole si rincorrono, tappezzando il fondovalle, accarezzando le cime. Davanti a noi, oltre la ripida selletta, la parete che risale al Canin è vertiginosamente dritta! Scorgiamo alcune persone che la stanno risalendo....sembra impossibile vederle abbarbicate lassù, a metà parete, in bilico sul vuoto sottostante! Spengo il cervello e seguo Luca giù per il pendio, lungo lisce placche dove equilibrio e aderenza sono richiesti, verso quei fazzoletti di erba e roccette che ci porteranno all'attacco della parete rocciosa del Canin. 



Raggiunto il punto più basso tra le due cime, oltrepassiamo dei tratti su cenge erbose e arriviamo alle rocce, dove tramite canalini e paretine arriviamo sul filo di cresta, dove i bolli triangolari dell'Alta Via Resiana indicano la via da percorrere: all'inizio larga, la cresta poi si restringe, obbligando ad oltrepassare dei salti rocciosi molto esposti. 









Per fortuna Luca mi fa sicura e il percorso, seppur sempre ardito, diventa psicologicamente per me più percorribile. Procedendo con cautela, arriviamo all'ultimo ghiaioso tratto, dopo di che siamo finalmente sulla vetta del Canin! 






Possiamo rilassarci, riposare, mangiare e scattare foto in tranquillità, dato che le altre persone se ne sono andate, lasciandoci la vetta sgombra. 
Le preoccupazioni sono ormai alle spalle e il rientro per la ferrata Julia non ci crea tanti patemi. 









Il rientro sarà fatto in velocità: siamo tardi con l'orario di rientro e, una volta raggiunto di nuovo il rifugio Gilberti, ci buttiamo dentro l'ovovia che in breve ci riporta a Sella Nevea.
E' stata una bella giornata, ricca di spettacolari panorami e passaggi arditi, possiamo tutti far rientro stanchi ma soddisfatti! 

3 commenti:

  1. Salve, quante ore il giro?
    Grazie!

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  2. Quante ore il giro completo? Grazie!

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  3. Più o meno sette ore...con soste brevi....non ci ricordavamo l'orario di chiusura della funivia e abbiamo corso, specie alla fine.

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