Nonostante il meteo fosse fin troppo chiaro nel prevedere un'infausta domenica, non ne potevamo più di bivaccare tra i muri di casa, preferendo di gran lunga l'umida realtà che ci aspettava al di fuori della porta.
E allora, seppur con un pò di remore ad abbandonare letto e piumone, domenica ci si alza: destinazione ignota. Questo aveva detto il Tano. Nadia e Nic partivano con amici alla volta di Sappada, per salire al "panoramico" Passo della Digola...
Arrivo in Piazza Giardini che c'è gia uno sparuto gruppo di montanari che discute, guardo il termometro: 7° sopra.
Non sappiamo che fare: andare a Sappada per vedere com'è la situazione ghiaccio all'Acquatona o andare a far una camminata? O cedere al richiamo di Silvan e andare indoor a Sesto? Alla fine Io, Bepi, Roberto e Fabrizio andiamo a Sappada, Gianni, Dario e Gigi puntano il Lussari, mentre Cristian, Giovanni e Big Roberto seguono Silvan.
Carichiamo ferramente, piccozze e corde e via verso.. boh! Speriamo bene.
Già arrivare a Sappada è un gran circo: imbranati che montano catene da neve in mezzo alla strada leggendo le istruzioni, corriere che vomitano gas di scarico e famelici sciatori desiderosi di neve.. ma che neve! Un sorbetto appiccicoso, ecco cos'è!
Andiamo lungo il Piave (zona Massacro delle caprette, per intenderci) e troviamo una bolgia di iceclimbers a spartirsi qualche tiro di ghiaccio non proprio in condizione, già dalla strada si intuisce che non c'è molto spessore, non val la pena neppure tentare. Giriamo l'auto (cosa non da poco, fondo un pò ghiacciato e soprattutto automobilisti che sembrano girar sui pattini) e puntiamo all'Orrido dell'Acquatona. Le candele sembran ben formate ma l'acqua corre copiosa e dal cielo grigio inizia a piovere... non è giornata... Intanto siam raggiunti da Nadia e compagnia, visto il tempo e le condizioni han rinunciato alla camminata pure loro.
Decidiamo di tornar verso casa e di passare a Chiaulis, se non piove almeno si può fare un po di dry-tooling, e vista la piega della giornata ci fermiamo dall'amico Renato per un giro di spriz: son le 11. E' l'ora giusta. Dopo una seconda tappa a Forni Avoltri (2° spriz) puntiamo decisi su Chiaulis. Qua non piove dal cielo, ma ben dal bosco soprastante la falesia: abbandoniamo mestamente anche quest'idea e raggiungiamo gli altri in trattoria... ormai, non rimane altro.
Dopo pranzo facciamo una puntatina sotto la cascata di Villa. per rinfrescarci le idee sulla domenica trascorsa a gironzolare in auto: la portata è incredibile! Se solo ghiacciasse...
Sono appena le due che sTiamo tornando a casa, quando a Bepi vien la curiosità di visitare la falesia di Braulins, visto che non c'è mai stato. Ci facciamo una scarpinatina fino alla Chiesetta Rossa e nei settori più alti dove troviamo due climbers che all'asciutto degli strapiombi... scavano! No, non le prese, scavano una specie di antro... boh! (pensavamo di esser strani noi ma...)
Finisce presto anche questa avventura e alla fine ci ritoviamo a Codroipo, sotto una sottile pioggerellina.
Tano la prende con filosofia: abbiam visto un paio di posti nuovi almeno.
La stagione delle cascate sembra al termine, se non altro con le ultime nevicate, una volta assestatosi il manto si potra andar a fare qualche invernale o qualche canalino. Auguriamocelo.
6 commenti:
Ok,dai,se il tempo si assesta e programmi bene l'uscita al Sart convincendo magari qualcun'altro che mi tiri su,magari cedo e andiamo!
Il sopravissuto sig. Loi non ha parole(o quasi):veramente bravi se non altro per la determinazione di provare a far qualcosa.... quando il meteo veramente non dà speranza!!!!
Posso solamente dare un' pò di speranza...... mi sembra troppo presto per affermare che la stagione è già finita egregio sig. Impresario.... ricordiamoci che le giornate più fredde sono tra fine gnnaio e inizio febbraio!
Quindi sù col morale!!!!
Inoltre speravo di poter almeno scalfire i nuovi aquisti(spese pazze!!!??????) sulla neve:Le nuovissine ciaspe giallo canarino quasi fosforescente!!!
E con questa.... mandi a ducju
Dai, poteva andare anche peggio (tipo rimanere sepolti sotto qualche quintale di ghiaccio), noi andando a Sesto abbiamo "rimproverato" tutta la gente che appena vede un fiocco di neve (pui pantan che nef) si fa prendere dal panico e non sa mattere su le catene, cosi siamo stati piu di mezzora per attraversare Sappada (neanche fosse Milano). Comunque alla fine siamo arrivati a Sesto (la ci sono circa 10/15 cm di neve) e abbiamo fatto anche qualche vietta in compagnia di Icio dall'Omo.
P.S.: Se per stasera qualcuno riesce a recuperare il numero di una qualsiasi ragazza bionda sui vent'anni puo fare contento Silvan (se azzeccate anche la persona giusta vi fa un monumento).
Mandi e alla prossima.
Caro Signor Giovanni la sua ultima richiesta non è facilmente esaudibile.e Lei, Signor Loi.. le cjaspe giallo canarino... chissa cosa dirà S.M. il Duca degli Abruzzi di questo acquisto
Hi Luca! your blog is very nice. i' studyng italian and i understand a little of your posts. Bye
Il numero della bionda costera' molto caro a qualcuno!! Specialmente quando dira' "bloke ki no ten".
Comunque sesto oramai non mi entusiasma piu' di tanto...troppi incidenti.
Volare?? si ma in falesia.. me attizza dde' piu'!!
Ao me sto' a sballa' in sti giorni nammosene' a fa du tiri eh??
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