Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 7 gennaio 2016

Paperoga, Cima Coldai

Salendo da Alleghe a Pian di Pezze con gli impianti lo sguardo sale verso La Parete. Una leggera spruzzata di neve ne mette in evidenza le rughe. La rende più severa, anche in questo inverno effimero. Effimero come quello che andiamo cercando.
Scendiamo dalla cabinovia e usciamo in un mondo fatto di piste innevate artificialmente, tute dai colori sgargianti, snowboarder dal cavallo basso e odore di salsiccia alle nove del mattino.
Su tutto, sopra tutto, la parete delle pareti. Severa e repellente quanto magicamente attraente.


Risaliamo lungo le piste fin sotto la parete nord della Cima Coldai, fino ad risalire il conoide detritico che sale alla base della parete. La mole del Pelmo ci strizza l'occhio mentre risaliamo verso la parete grigia, venata di azzurro.



Attacchiamo la cascata che sale l'evidente canale alla nostra sinistra. Una linea naturale, in un ambiente maestoso, anche se con andamento un pò discontinuo, comunque una bella salita.











Con dispiacere arriviamo alla fine della cascata. Come già finito il divertimento? Le luci del tardo pomeriggio ci ammaliano mentre scendiamo in doppia lungo la via di salita.
Velocemente, ma non abbastanza per riuscire a prendere l'ultima corsa della cabinovia. Altro dispiacere, alleviato dalla gentilezza di tre ragazzi che ci hanno dato uno strappo fino ad Alleghe, dopo che un paio di tentativi di autostop erano naufragati nell'indifferenza di qualche automobilista povero di spirito.






2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Luca. Ci siam conosciuti sull'effimero ghiaccio di Paperoga...
http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=5698
Alla prossima
Franz (& Mara)

Luca l'Alpinauta ha detto...

heila! alla prossima allora!