Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 2 gennaio 2016

Cascata di Laste

Quanto verde tutto intorno e ancor più in là,  
sembra quasi un mare d'erba, 
e leggero il mio pensiero vola e va 
ho quasi paura che si perda


Mentre percorriamo la strada forestale immersa nei larici queste parole mi vagano per i pensieri. Un inverno strano ci accompagna n questi giorni. Le cime innevate che ci fanno sognare, salite lungo linee che solo la neve mette in risalto, non ci sono. Il freddo punge senza convinzione, ma al limite del nostro orizzonte troviamo quel che cerchiamo. Quelle lacrime gelate di una terra che ha perso il suo mantello d'ermellino.



Saliamo lungo il pendio erboso, l'erba secca graffia le mani e si avvinghia alle caviglie, la cascata di Laste si para davanti a noi, in attesa delle nostre punte.






Arriviamo all'ultima sosta: cordini di varie fogge, erba e radici stretti nell'abbraccio di gelo. Scricchiola un pò mentre ci caliamo, ma niente di più.
La Tofana si lascia guardare da lontano, mentre torniamo ad immergerci nel mare d'erba che ci riporta all'approdo sicuro del parcheggio. Giornata strana, ma bella comunque.

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