Le previsioni per il fine settimana non sono rosee e saltata la bivaccata in Teglara optiamo per una visitina alla Val Viellia, da tempo in lista nel mio lungo elenco!
Sabato mattina Gianni e Chiara, accompagnati dalla cagnolina Milly, passano a prendermi e puntiamo verso Dignano dove ci aspettano Ilaria e Silvia.
Partenza, direzione Tramonti di Sotto e la piccola borgata di Maleon, dove mentre io, Ilaria e Chiara ci prepariamo, Gianni e Silvia salgono al Passo del Monte Rest e lasciano li una macchina per il nostro ritorno. L'idea è di percorrere la Val Viellia e dopo una visita alla casera Chiampis, fare ritorno per la forcella del Mugnol e il Passo Rest.
Partiamo sul sentiero 377 raggiungendo con qualche tornante la forcella di Rovin e proseguiamo prima in piano e poi in leggera discesa inoltrandoci nella selvaggia Val Viellia con il sentiero che a tratti si fa stretto e a picco sulla sottostante forra dove scorrono le limpide acque del torrente Viellia.
Abbassandoci verso di essa, iniziamo a scorgerne le numerose cascate, scivoli e pozze dove l'acqua verde e limpidissima contrasta con le foglie rosse del sottobosco in abito autunnale.
Il posto è davvero suggestivo e meritevole di innumerevoli foto e perdiamo un sacco di tempo, tanto che siamo un po' in ritardo con i tempi di marcia e decidiamo di accelerare un po' il passo risalendo il ripido tratto che a viscidi tornanti ci porterà all'ampio pianoro dove sorge la casera Chiampis.
A metà della risalità iniziamo a pestare neve e quando raggiungiamo la spianata superiore ci meravigliamo nel trovarla bianca di candida neve immacolata! Una coppietta di ragazzi ci procede e inizia a battere la pista verso la lontana casera Chiampis di cui ne scorgiamo il tetto rosso in fondo al pianoro.
Sopra di noi grigi nuvoloni coprono le cime dei monti Frascola,Tamaruz e Costa di Paladin e nonostante il sole cerchi di fare capolino proprio non ci riesce! Raggiungiamo la casera che sono le 14:20 ed entriamo solo per consumare in fretta il nostro pranzo e per fare un paio di chiacchiere con la giovane coppietta che qui vi passerà la notte. L'interno della casera è molto spartano ma in caso di emergenza è un buon rifugio e dopo avere chiesto informazioni sul nostro futuro percorso, avendolo gia percorso in passato, salutiamo i due ragazzi e ci avviamo verso il bivio per la forcella del Mugnol.
La tabella indica la direzione ma la neve ci crea difficoltà ad individuare l'inizio del sentiero e propongo ai miei compagni di ritornare per la via gia percorsa ma dopo un paio di tentativi Silvia individua il primo segnavia e iniziamo la lenta e faticosa risalita alternandoci nella battitura e nell'individuazione dei segnavia che mano a mano che saliamo si perdono tra la neve e la nebbia. Raggiunta una radura con i resti della casera Mugnol perdiamo per un bel po' i segnavia e dopo vari tentativi li ritroviamo più in alto dove la nebbia si fa ancora più fitta tanto che quando pensiamo di avere raggiunto la forcella non si riesce neanche a capire dove termina la neve e inizia il cielo! Tutto è grigio e l'ora tarda mi fa insistere per un urgente ritirata finchè siamo in tempo e c'è luce! Sono le 16:15 quando i miei compagni di avventura si decidono a darmi retta e oramai è scontato che il rientro sarà lungo e al buio! Ripercorriamo le nostre tracce e in mezz'ora siamo di nuovo sul pianoro della casera e alle 17:00 ci inoltriamo nuovamente nella scura Val Viella! Stando molto attenti a non scivolare sul fondo umido scendiamo il ripido tratto e con lo scrosciare delle acque della forra che ci accompagnano arriviamo a metà del percorso e ci concediamo una breve pausa per rifocillarci e accendere pile e frontali! Sono le 18:00 e gli occhi della cagnolina Milly sono spettrali quando incrociano la luce delle nostre frontali e mentre ripercorriamo il sentiero si odono i fruscii degli animali nel bosco sottostante.
I telefonini non hanno rete qua dentro e mi preoccupa il fatto di non poter avvisare casa del nostro ritardo e dobbiamo aspettare di raggiungere di nuovo la forcella di Rovin per poter telefonare! Sono le 19:15 quando il suono di un messaggino ci annuncia che c'è di nuovo campo e che l'Alpinauta ci ha cercati...su tutti i cellulari! Lo chiamo e lo rassicuro e così fanno gli altri con i loro famigliari e alle 19:40 siamo di nuovo al parcheggio!
Silvia e Gianni tornano in auto al passo del Monte Rest a ritirare l'altra auto mentre io, Ilaria e Chiara, per non raffreddarci nell'attesa, scendiamo a piedi fino a Tramonti di Sotto dove, intravista una panchina, attendiamo le auto per fare rientro a casa. Puntatina in un bar di Meduno "par no lasciasi come cjans" e arrivo casa che sono le 21:30!!! Abbiamo "pestato" la prima neve e fatta la prima "notturna" della stagione e le gambe sono distrutte per le tante ore di cammino! Per fortuna che questo è un w-end lungo!!!
9 commenti:
eh si! lasciarmi a casa nel dubbio... dubbio di non sapere per che ora preparare la meraviglia di cena che avevo ideato!
Già tutta quella neve??? Che stupenda cosa!
E' da un bel po' che penso di far l'anello, con pernottamento.
Ovviamente il Passo Rest è già chiuso, vero?
(un giorno che vieni nuovamente dalle mie parti, però, avverti eh?!)
@Alpinauta: caro amorù...mi regali un bel satellitare e io ti chiamo anche dove non c'è segnale! ;o)
@Francesca:il passo Rest sabato era aperto ma mi sa che lo chiuderanno a breve!!anche se dalla parte di Tramonti è sempre abbastanza pulito.
Prox volta ti avverto. :o)
Complimenti per la scelta dell'itinerario. Nadia ha sempre delle ottime idee ... posticini speciali. I compagni di avventura poi, sono dei gioiellini.
Grazie
Un abbraccione
Cominciate a prenderci gusto con le "notturne"... ;-D
Aggiungo alla lista.
ciao
wow wow
avventure a gogo! è un giro che ho in mente da anni,ma la lunghezza me lo fa sempre rimandare
Nadia bella.
Sto progettando di far l'anello dal Rest, passando in Chiampis la notte, far il Frascola (prendermi acqua giù per la testa, viste le previsioni) e scendendo in Viellia il giorno dopo.
In Chiampis ci son solo tavolacci per dormire? Quando ci son stata io secoli fa c'erano delle pulciose brandine, ma dovrebbero averle eliminate, visto gli stati in cui erano.
Tornata.
Infatti le brandine pulciose sono state buttate e ci son dei tavolacci.
Cambiate le finestre e sistemato il tetto: buon ricovero di fortuna.
Hai fatto benissimo ad insistere per tornare indietro dalla forcella: appena avreste guadagnato il versante Nord vi sareste trovati tre tagli di vecchie slavine ora gombre di insidiosi pini mughi e tracce sempre più rade.
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