Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 30 giugno 2016

Triangle du Tacul, Goulotte Chéré

Notte prima degli esami serena. La via sarebbe stata una bella salita da fare. Il compagno, Mauro, uno di quelli di cui ci si fida subito, al primo sguardo. L'esaminatore, Roberto: due occhi vispi sotto un cespo grigio e sopra un gran sorriso. Con queste premesse, la giornata sarebbe stata sicuramente una gran bella giornata.


La funivia ci porta all'Aiguille du Midi in due balzi veloci, dai mille metri del fondovalle ai quasi tremilaottocento dell'arrivo. Gran traffico di alpinisti nei corridoi gelati della stazione a monte, velocemente ci si lega e si esce sulla crestina che, in discesa ci porta al ghiacciaio della Vallée Blanche, davanti a noi l'evidente triangolo di granito. Passiamo sotto la bastionata su cui si erge il rifugio des Cosmiques e puntiamo alla goulotte.

Lasciati gli zaini alla base, ci leghiamo per la salita e, superata con un breve salto la crepaccia terminale, iniziamo a risalire il pendio. I primi tiri li salgo io, poi lascerò a Mauro la parte finale.









Fossero tutti così gli esami della vita... sul più bello ci troviamo all'ultima sosta e non ci resta che prepararsi alla discesa in corda doppia.






Di nuovo agli zaini ci leghiamo in conserva per riattraversare il ghiacciaio alla volta della Aiguille du Midi. Il circo bianco è bollente sotto il sole del primo pomeriggio, e il calore è accentuato dal riverbero e dall'assenza di vento, per fortuna il maestoso panorama che ci circonda aiuta a sopportare il caldo e la neve pesante.
E intanto il primo giorno d'esame è passato.




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