Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 20 aprile 2009

Grave, Carso, Collio: storie di guerre, cibo e vino

Sabato sera, dopo aver buttato un occhiata malinconica al meteo, arriva la domanda:
"Amôr ce fasino domàn?"
"Ievin tôr vot e vjodin il timp"
Le lancette delle ore e dei minuti si rincorrono nel lieto regno di Morfeo finchè...
"Amôr i voi a vjodi dal timp!"
"Come esie?"
"Mmmh... veladin... un pôc bluette viers i Musi...?"
Come dire "Perchè non ti alzi e vai a vedere tu invece di chiedere, che poi non ti va mai bene niente?"
Mi vesto ed esco in giardino, volgendo lo sguardo a nord "Bluette?? Scûr!!!"
Mentre il latte si scalda inizio a pensare al da farsi. Una domenica chiusi in casa no di sicuro. Visto
che tra un pò sarò assorbito dai corsi volevo dedicare queste domeniche all'AlpinGirl: ieri si era pensato ad un giretto sopra Claut, ma visto il tempo meglio qualcos'altro. Giretto sulla spiaggia? Lignano? Grado? Pesce? Malvasia?
Mentre facciamo colazione mi torna in mente l'ambiente di una marcialonga di un paio di anni fa a Selz, vicino Redipuglia. La vastità del carso isontino, le "farcadicce" che appassionano Nadia, il terrano che non dispiace a me.
Arriviamo velocemente a Ronchi dei Legionari e prendiamo la strada che sale vero l'altopiano e lo attraversa in direzione di Doberdò. Lasciamo l'auto nei pressi di una strada sbarrata e ci inoltriamo lungo una pista con segnavia Cai. Ci addentriamo un questo ambiente piatto, dove il senso del verticale è assente: rovi, sterpaglie, sommaco e pietre. Pietre che si confondono il cemento delle trincee.
Ferite nel terreno a ricordo degli anni orribili di inizio novecento, in cui la terra rossa del Carso si mescolava al sangue di fratelli caduti vestendo diverse divise. Tempi lontani, e dopo quasi un secolo ci si ritrova a percorrere per svago queste lande, con la curiosità di cercare di capire come vivevano quegli uomini in trincea, tra fame e pidocchi a due passi dal mare.
Riprendiamo la macchina e ci fermiamo poco oltre in prossimità della Dolina dei Bersaglieri. Sotto dispettose goccioline di pioggia percorriamo i camminamenti scavati nelle roccia dell'altopiano e arriviamo nell'oasi di pace della dolina. Novanta e più anni fa questa dolina rappresentava un sicuro riparo dal nemico, fuori dalla portata dei mannlicher, oggi ancora trasmette un senso di pace e tranquillità, resta un reticolato a ricordare, oggi come ieri, che oltre il bordo della dolina, c'era un'altra vita e forse la morte.
Di nuovo in auto, sotto un cielo che non sa cosa fare, continuiamo verso Doberdò e continuiamo la nostra escursione a tappe: ora viene la volta della Cima! Percorrendo un lungo trinceramento in cemento, attraversiamo il pianoro in direzione dei 117 metri del Monte Sei Busi.Qui le linee italiane e austriache sono a pochi metri l'una dall'altra: finite le pallottole si potevano usare le pietre per darsi battaglia. O forse si poteva uscire per fare quattro chiacchiere e far vedere le foto di chi aspettava a casa. Chissa! Mi piace pensare che sia successo. Magari si incontrava il fattore che lavorara il campo vicino al proprio.
La pioggia cade sottile mentre arriviamo verso Doberdò e continuiamo il nostro peregrinare verso Gorizia e il Collio. Dopo esserci fermati a pranzo nei pressi di Capriva (polentina con gorgonzola e noci, tagliata di angus, erbette di prato al aglio e olio... e un buon merlot!!) proseguiamo il nostro andare per le stradine del Collio, tra vigneti e colline, fermandoci a cogliere qualche scatto sotto il cielo uggioso di questa domenica.

E comunque se n'è uscito pure un passaggio di boulder!

7 commenti:

Annarita ha detto...

hi hi hi
sembra di vedere sandra e raimondo!!
Casa Alpinauti! che divertente!!!

Carlo de ts ha detto...

all'alpinauta manca solo la gazzetta!!!
la snaidero bene?
hi hi

bel giretto, sempre attiva l'alpinmamma
brava

Roberta mi ha detto...

anche in una giornata bruttina qualcosa di buono l'avete tirato fuori. simpatico il menù!

Andy ha detto...

bello il bloccone . ma dove l'avete trovato?

Piero ha detto...

mah si, un giro da turisti va bene ogni tanto no? almeno non siete dei fanatici del dislivello ad ogni costo! ben fatta!
mi piace il vostro stile: dall'apertura di una nuova via al giro per il collio, con tutto quello che ci sta nel mezzo!

andrea loi ha detto...

Come dei bravi maghetti tirate sempre fuori dal cilindro un'interessante alternativa: complimenti!!!
Mandi a ducju

Antonella ha detto...

ma non puoi solo dire il menù!!! devi dire anche il dove!!!