Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 27 luglio 2009

Si ricomincia

Dopo una pausa di un paio di settimane si riprende l'andar per monti. E visto che l'AlpinGirl bonariamente mi concede lo svago solitario ("ma domenica prossima andiamo a fere un girettino con Gabriele!!!") riprendo con l'arrampicata.
Senza voglia di strafare (per quello c'è Big Roberto che mi attende) propendo per una ripresa tranquilla e coinvolgo Federico (alias Radio Porpetto) per una salita in Peralba. Breve avvicinamento, difficoltà contenuta. Il giusto divertimento e la possibilità di provare "da primo" per Federico, fresco di corso di alpinismo.
Sul tardi si aggiunge anche Raffaele e così si parte in tre.
Ma le sorprese non si fermano certo qui!
Arriviamo al parcheggio alle falde del Peralba e iniziamo i preparativi.... le scarpette??? Sulla lavatrice!! A Codroipo!!!
Comunque sia, quello che avrebbe scatenato un colorito rosario, non ha dato luogo a tale esercizio spirituale. Saranno gli effetti del Fattore G?
Mah! Intanto che fare? Su consiglio di Raffaele caliamo lungo il Piave e andiamo alla ricerca di un paio di scarpette. Arrivati, dopo qualche peregrinare in un negozio del centrofinalmente recuperiamo un paio di scarpette low cost (speriamo durino!).
Risaliamo nuovamente la valle del Piave e finalmente ci inviamo verso la Torre dei Fiori. Raggiungiamo l'attacco e il fittone non dà grande sicurezza allo speaker di Radio Porpetto m comunque partiamo. Indosso le dolorose scarpette e parto per i primi tiri su roccia buona che poi cede il passo a una brutta copia del greto del Tagliamento in verticale. A metà salita introduco Federico all'ebbrezza del tirare da "primo". Compito che assolve egregiamente con buona tecnica e concentrazione, che per il riposo delle nostre orecchie!
Riprendo il comando della nostra cordata giusto in tempo per fidarmi di una fila di chiodi che mi porta in un canale mooolto friabile. Arrivo ad un chiodo con un cordino per calata che mi dà la certezza di esser fuori via. Vabbè. Succede anche questo!
Faccio raggiungere un fittone intermedio a Raffaele e Federico, e una volta che sono in sicurezza mi calo con molta attenzione sul chiodo arrugginito, dopo averlo ribattuto per bene (Sperando bene!).
Una volta raggiunti i miei compagni di salita iniziamo a calarsi verso i prati sottostanti, e dopo due lunghe calate raggiungiamo i prati poco sopra la strada che sale al Calvi in un tripudio di stelle alpine.
Recuperati gli zaini torniamo verso la macchina. i miei compagni sono felici e soddisfatti per la salita e inverosibilmente lo sono anch'io, nonostante gli intoppi.
Fattore G??

4 commenti:

Carlo de ts ha detto...

big roberto, radio porpetto... ma a cosdroipo siete una succursale della marvel??

Viva il fattore G!!!

andrea loi ha detto...

Ovvio che è il fattore G!!!!!!
Dopo una soddisfazione del genere qualunque cosa passa in secondo piano...... e poi dai..... non è mica andata male!!!!!!
I mons a no schiampin!!!!!
Mandi a ducju

Antonellla ha detto...

ma l'alpinfamyli? a casa? a quando la prima gita di Gabriele???

Piero ha detto...

bene, bel modo di far festa!