Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 27 febbraio 2011

Sapore di primavera sul monte Glemine

Le previsioni del finesettimana promettono sole sabato e nuvoloso domenica.
Approfittando della libera uscita inizio a fare piani: tutto quel sole merita una cima ma il rischio valanghe è tre marcato! L'idea di sconfinare in Austria per salire al facile ma panoramico monte Dobratsch viene brutalmente polverizzata da Enrica che mi chiede di fare un'uscita vicina, breve e con dislivello minimo! La mia mente, sempre piena di idee va in totale blackout per la delusione: gia mi vedevo su quella cima...e avevo pure studiato a doc il percorso per arrivarci! Cerco tra i miei appunti e sul web per tutto il pomeriggio e a tarda sera non mi resta che "rubare" l'idea dell'amica Ilaria per domenica....l'anello del Glemine! Tutti i parametri richiesti da Enrica corrispondono e nonostante non mi entusiasmi tanto è pur sempre una cima.


La partenza è super tranquilla e alle nove siamo per strada e raggiunta Gemona parcheggiamo vicino alla galleria che porta verso Montenars e Artegna. La giornata, come promesso è bella e imboccato il sentiero subito dopo la galleria, iniziamo a risalire il fianco boscoso della Pale Furmiarie con il sentiero naturalistico Silans-Lago di Ospedaletto che con una serie di tornanti con pendenza costante ci fa guadagnare quota.



La vista si apre solo una volta raggiunto il bivio con il sentiero che porta sul monte Cuarnan e finalmente possiamo godere del panorama su tutto il gemonese e le cime li vicino. 





Dopo avere dato una breve occhiata al sentiero che porta al Cuarnan proseguiamo sul nostro sentiero e con percorso più aperto attraversiamo un ghiaione e dopo avere aggirato un costone raggiungiamo un ancona dove la segnaletica del cai ci indica che la cima è a 10 minuti.




Risalita una lunga cresta boscata con bella vista sui tetti di Gemona, raggiungiamo il cupolotto che rappresenta la cima del Glemina.


E' mezzogiorno e godendoci il caldo sole e la bella visuale mangiamo con calma i nostri panini. Sulla pianura regna la foschia ma verso i monti la visuale è nitida. Dopo il classico autoscatto in cima ritorniamo all'ancona dove abbandoniamo la prosecuzione dell'anello perchè Enrica non vuole passare per il centro di Gemona con gli zaini. Sinceramente non avrei problemi ma l'accontento e imbocchiamo una traccia senza segnavia che scende passando sotto la cima del Glemina e su cui poco prima avevamo visto transitare delle persone.



Dopo un primo tratto nel bosco la traccia inizia un traverso su un tratto scosceso e a picco su Gemona dove la traccia tende a scomparire tra le pietre e gli arbusti. Donneavventura di nuovo!!! Titubanti se proseguire o no andiamo avanti ancora un po' finchè la traccia per fortuna si fa di nuovo evidente uscendo dopo un lungo traverso su uno dei tornanti percorsi all'andata. Tiriamo un sospiro di sollievo e scendiamo velocemente gli ultimi tornanti che ci separano dall'auto notando nel sottobosco i primi dolcissimi fiori che annunciano la primavera: le primule gialle, l'erba trinità, i crocus, i bucaneve, le violette, gli ellebori danno un tocco colorato al sottobosco ricoperto di foglie secche.





Nonostante la delusione di ieri è stata una bella giornata.....dopotutto lunga o breve che sia l'uscita, l'importante è andare!   

2 commenti:

frivoloamilano ha detto...

Giusto Nadia l'importante è andare. Comunque dopo l'ultima traversata bisognava compensare! ;-)

ciao

Laura ha detto...

bellino anche questo girettino, grazie per lìidea!