Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 24 ottobre 2012

Monte Spia e dintorni

Quante volte passando per Montereale Valcellina, diretta verso qualche più ambiziosa meta, vedendo quel piccolo monte che lo sovrasta con la sua bianca croce di vetta, ho detto: "un giorno anche te!". 
Quel giorno è domenica, assieme al piccolo Gabriele, alla "santola" Enrica e a Cinzia accompagnata dal suo cagnolino Kiko.




La partenza è tranquilla, come la meta odierna, e arrivati a Monterale Valcellina parcheggiamo nei pressi del municipio. Accanto ad una rovinata ancona affrescata, un cartello indica il "sentiero naturalistico storico archeologico del monte Spia" e noi lo seguiamo, immerse in un boschetto, aggirandone le pendici, passando alti sopra i tetti di Monterale e dopo avere intersecato una strada sterrata, continuiamo con sentiero, giungendo nei pressi dell'hotel Spia, sovrastato dall'omonima cimetta. 






Continuiamo nel bosco e giunti sulla strada che porta all'osservatorio astronomico, l'attraversiamo ritrovando i cartelli del sentiero naturalistico poco più in là. Seguiamo un'ampia mulattiera ma poco dopo un piccolo cartello con su scritto "croce" ci porta a seguire in ripida salita un sentierino che scopriamo, taglia un tornante della mulattiera, la riattraversa e sempre in ripidissima salita ci porta, dopo vari brontolamenti di Gabriele, finalmente in vetta!!! 



Giusto in tempo per sentire i campanili di Montereale Valcellina e di Grizzo suonare a mezzogiorno. Gabriele reclama i suoi giochi mentre noi tiriamo fuori il nostro pranzo che ci godiamo sotto il caldissimo sole di questa domenica autunnale.




Enrica e Gabriele giocano a prendere il sole, stesi sopra ad un grande coperchio che nasconde attrezzatura per il rilevamento sismico. La cima infatti, oltre alla croce di vetta (con tanto di libro di vetta!!!....bagnato, ma c'è!), "ospita" antenne ripetitore, casupole varie, pannello fotovaltaico e, appunto, il rilevatore sismico...così dice la scritta sul coperchio.



La pesante foschia limita la visuale sulla pianura ma verso il Raut le cime splendono. Fiori gialli e lilla tappezzano qua e là il prato sommitale e numerose coccinelle si crogiolano al sole sul piedistallo della croce.
Passiamo pigramente più di un oretta in cima e dopo la classica foto di vetta, scendiamo con cautela il ripido sentierino e ripercorriamo a ritroso il percorso fino all'auto. 



Tappa ad Andreis per un gelato e per una piccola visita all'area avifaunistica, che ospita alcuni bellissimi rapaci, tra cui un dolcissimo allocco!!!





Da qui si potrebbe seguire un sentiero che porta alla chiesetta di San Daniele, ma Gabriele è stanco e assonnato e per accontentare tutti, prendiamo l'auto e "comodamente" arriviamo alla base della collinetta che la ospita. Un percorso gradinato ci conduce ad essa e siamo fortunati, perchè alcune signore del posto hanno appena concluso le pulizie e ci lasciano entrare per accendere una candelina, facendo felice il piccolo Gabriele.



Abbiamo fatto un bel giretto oggi, visto e visitato posti nuovi, che seppur "piccini" ci han fatto passare una piacevole giornata in compagnia. E Gabriele ha aggiunto una nuova cima alla sua lista!



2 commenti:

frivoloamilano ha detto...

ti cito:"una cima è sempre una cima" e poi il curriculum di Gabriele si allunga

ciao ;-)

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Tutto ciò che si eleva da terra verso il cielo e porta un simbolo di vetta, per me è una cima!..e tutto va bene per allungare facilmente la lista di cime di Gabriele!!! ;o)
Ciao Flavio!!