Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 20 febbraio 2008

Kugy: alpinismo puro

Torno a parlare di "onkel" Julius proponendo una breve biografia. Ulteriore omaggio a una figura che ammiro molto, nel 150° della nascita.




Julius Kugy nacque il 19 luglio 1858 a Gorizia in una famiglia di commercianti, da padre carinziano e madre slovena, figlia del poeta Giovanni Vessel. Compì studi classici. A Vienna si laureò in giurisprudenza, senza peraltro trascurare la musica per la quale nutrì sempre uno spiccato interesse. Infatti furono la cultura e lo sprone della famiglia a stimolarlo per la sua futura formazione musicale. Visse a Trieste, sua patria d'adozione. Parlava correntemente il tedesco, lo sloveno e l'italiano e nutriva pari rispetto per tutte queste culture. Ciò ne fa un vero rappresentante della vocazione internazionale della regione d'origine. Rivolse un particolare interesse anche alla botanica e fu proprio da questa attenzione per le specie floreali che nacque la sua passione per la montagna. Egli iniziò infatti a percorrere le vie alpine alla ricerca di una rara quanto misteriosa pianta che si supponeva caratteristica delle Alpi Giulie, la Scabiosa Trenta. La magia delle montagne e l'amore per le Alpi Giulie, perciò, lo pervasero fin dalla giovinezza. Le cime lo affascinarono immediatamente e tra esse scelse di trascorrere buona parte della sua esistenza, almeno per ciò che gli consentiva la sua professione di imprenditore commerciante. Compì non meno di 50 prime ascensioni e traversate. Tuttavia la sua attività non mirava essenzialmente alla sola conquista fisica della vetta, bensì all'elevazione dello spirito, al godimento estetico del paesaggio, all'ispirazione poetica che scaturiva dalla grandiosità della natura, alla soddisfazione nel superare delle difficoltà oggettive insieme ai compagni per poter vivere assieme delle profonde emozioni interiori. In lui l'ammirazione per la grandiosità delle montagne si trasfigurava in un'esperienza mistica, di autentico incontro con il divino. Significative, in questo senso, alcune sue affermazioni:
"Sono del parere che l'assalto alle vette non debba considerarsi l'essenziale dell'alpinismo. Camminare in montagna è altrettanto importante. E la sosta, il riposo sui monti, non è da meno."
"L'alpinista deve vivere non morire sui monti"
"L'alpinismo deve essere una gioia"
Il suo atteggiamento di fronte alla montagna è dunque quello di un contemplativo ed è fondato sul rispetto per l'integrità fisica del paesaggio e per la conservazione ed il recupero delle tradizioni locali, anche a livello di toponomastica. Kugy fu uno degli ultimi grandi promotori delle Alpi ed effettuò le sue ascensioni accompagnato dalle guide, amici più che fraterni, che poi onorò e rese celebri attraverso i suoi libri. Ricordiamo sempre che lo scalatore e autore ha trascorso gran parte della sua vita soprattutto nelle Alpi Giulie, fra la Carinzia, l'Italia e l'area slava. Kugy era un vero e proprio pioniere del 19° secolo: insieme a guide Slovene ed Italiane ha tracciato le mappe delle Alpi Giulie, di cui conquistò molte vette. Tra il 1877 ed 1912, per 35 anni, Kugy si dedicò all'esplorazione di quelle cime:
- 1870 ca. il giovanissimo Kugy effettua le sue prime escursioni in montagna- 1870-1885 - sale molte vette delle Giulie. Nel 1881 è sulla cima del Tricorno
- nel 1886 trova la via per la vetta della Madre dei Camosci, della Cima di Riofreddo e della cima di Riobianco
- nel 1891 percorre la via ovest dello Jof Fuart e sale sul piccolo Mangart
- nel 1892 trova la via della Spragna al Montasio
- nel 1893 raggiunge per la prima volta la Cima delle Rondini e, per la via ovest, lo Jof Fuart
- nel 1895 supera per la prima volta la parete nord del Canin
- nel 1902 scopre la direttissima nord del Montasio e porta a termine la prima scalata invernale del Canin- nel 1910, a 52 anni, traccia la sua ultima nuova via sulla Torre Nord del Montasio- durante la Prima Guerra Mondiale, volontario, è Alpenreferent (consigliere alpino) dell'esercito autro-ungarico sul fronte carinziano
- dopo i sessant'anni si dedica esclusivamente alla letteratura
Morì a Trieste il 4 febbraio 1944.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Guarda tu il Chiarcos!!
Sei uno scrittore a tutto campo eh?
Bravo, non c'è che dire. Anzi da dire c'è nè.. te ga voja!!
Ciao Cayo. Aspetto di leggere del Sart!!

Anonimo ha detto...

Ciao
bel articolo su Kugy
Gruss Got

Anonimo ha detto...

Bello l'articolo..... ma l'attività del fine settimana dov'è?
Non sarai mica stato a poltrire?
Aih aih aih......