Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 23 marzo 2009

E il Giaideit continua a guardare!


Visto il dibattito su di un forum, riguardo alla nuova croce del monte Giaideit e poichè la volta precedente che vi ero stata, a causa della neve mi ero fermata sull 'antecima, decido di spostare la mia attenzione per la gita domenicale su questo panoramico monte.
Accompagnata da Claudio ed Enrica alle 8.30 partiamo alla volta di Illegio.

Anni fa ero salita da Imponzo, passando per la bella Pieve di San Floriano, ma guardando la cartina, scopro una via più facile, più adatta al mio stato e sicuramente meno ripida!
L'idea è di salire in auto per quella che sulla cartina sembra essere una bella strada asfaltata che da Illegio sale fino ai Pra di Lunge, sotto il monte Palavierte, e poi prendere il sentiero che, passando nelle vicinanze di malga Oltreviso, raggiunge da est con lungo traverso e poco dislivello la cima principale del monte Giaideit.


Ma si sa, le cartine non sono sempre aggiornate e poco dopo il paesino di Illegio le nostre speranze si infrangono contro un bel cartello di divieto di transito!
Il mio sorriso svanisce, mentre penso al da farsi: cambiare itinerario?
Claudio parcheggia nello spiazzo che precede il divieto, mentre due bei gipponi lo ignorano e proseguono diritti!

Uffa! Perchè loro si e noi no?

Claudio non si fida, avranno sicuramente il permesso, e con entusiasmo propone una bella scarpinata fino all'imbocco del fatidico sentiero per il Giaideit! Gli faccio notare che la strada non sarà poca, mentre faccio calcoli su tempi e dislivello in più da fare. Enrica, vista la bella giornata, è d'accordo per la bella scarpinata e allora, via che si parte.
La mia cartina però, nella fretta, rimane bella comoda in auto!


Dopo meno di un chilometro, scopriamo con malcelato piacere, che pure le jeep di poco prima hanno dovuto arrendersi e parcheggiare: la strada infatti, specie nei tratti in ombra, si presenta a tratti ancora bella ghiacciata e innevata!

Proseguiamo parlando del più e del meno e guardando il lento ma splendido avanzare della primavera: ai fianchi della strada, i pendii sono ricoperti da migliaia di Bucaneve!

Curva dopo curva, tornante dopo tornante avanziamo e 1.30h e 6km più tardi, arriviamo agli S.li Pelons e Savale, ottimamente ristrutturati!


Un signore di Tolmezzo, che sta lavorando nel giardino di una di queste, ci saluta e ci chiede dove siamo diretti. Lo raguagliamo sul nostro itinerario che però ci sconsiglia, dicendoci che non ci sono sentieri per il Giaideit da quelle parti!
Ma come? E quello sulla cartina? Gia, la cartina!
Ci consiglia invece un bel giretto per la sella di Dagna, al prossimo bivio, ma decidiamo di proseguire alla ricerca del nostro sentiero.

Gia da un po' alcuni pendii si presentano innevati e del sentiero non si vede traccia, ne per terra ne sugli alberi! Una tabella cai appare sulla strada più avanti riaccendendo le mie speranze, che però franano a cio che riporta: sent 455 per casera Palasecca e rifugio M.te Sernio!

Ma dove cavolo siamo?

Il caro Claudio per fortuna si ricorda di avere una cartina nello zaino, non sa quale, ma la fortuna vuole che copra benissimo la zona in cui ci troviamo! Un rapido sguardo e scopriamo di essere andati troppo avanti!

Ci troviamo ai Pra di Lunge, una bella sella al momento completamente bianca di abbagliante neve!


Il monte Palavierte e il monte Sernio danno bella mostra di se,mentre l'Amariana ci mostra la sua parete nord con i suoi enormi accumuli di neve!
Data l'ora decidiamo di fermarci e pranzare su uno dei pochi spiazzi ripuliti dalla neve e stesi al sole cerchiamo di riorganizzare le idee e la meta.


La speranza di salire sul Giaideit ormai è tramontata e neppure seguire le indicazioni dateci dal signore di Tomezzo ci invogliano più di tanto. Oramai non ci resta che tornare in dietro per la via di salita!
Ripassiamo davanti al signore di Tolmezzo che ancora lavora sotto il sole primaverile e ci fermiamo di nuovo a parlare con lui e a salutarlo.

Nonostante la delusione per la meta mancata, abbiamo fatto una bella camminata ed Enrica è contenta che la sua schiena non si lamenti più di tanto e accetta volentieri di ritentare l'"impresa" sabato prossimo, questa volta da Imponzo per gli St.li Mignezza! E speriamo di riuscire a vederla questa tanto contestata croce finalmente!
Ritorniamo all'auto e il Giaideit, con la sua ben visibile croce, ci saluta dall'alto: al prossimo tentativo! Aspettaci!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Neanche ci fossimo messi d'accordo.
Incuriositi dalle discussioni sulla croce siamo andati a vedere e ti dirò che non è molto invadente come dicono, c'è di peggio in giro.
Comunque da quelle parti i sentieri sono un gran caos. Se chiedi in paese a Imponzo ti diranno che da Mignezza è facile non saltarne fuori.
Comunque a dispetto dell'altezza è una bella cimetta panoramica.

Mandi
Luca e Marisa

Anonimo ha detto...

in effetti il sentiero per il giaideit da quella parte è introvabile.

Anonimo ha detto...

e che stia li a guardare!!!! così schiatta d'invidia a guardare la super-alpin-mamma!
Ah ah ah
bravissima mula!

Anonimo ha detto...

giornata stupenda pure per voi eh?
Alpingirl tu mi stupisci sempre di più!
proverete a far star fermo l'alpinfrut....

Maya ha detto...

Frute no ti ferme nisun!!!! brave!
Busadis