Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 29 ottobre 2009

Avostanis d'autunno


Dopo due settimane di Fiera di San Simone, di chiosco, di persone vocianti e festeggiamenti vari ci voleva un pò di aria sottile, colori caldi d'autunno e leggera solitudine.
Dopo varie idee sul "dove" decido per un'uscita "casalinga" a Pal Grande di Sopra. Indy, da buon cane, annusa già la giornata diversa quando arrivo a prenderlo. E' talmente eccitato che si dimentica (momentaneamente) di mangiare.
Arriviamo alla cantoniera con l'aria fresca del mattino e una leggera velatura sopra di noi. Il tempo di prepararci che il cielo si è fatto azzurro e terso, in netto contrasto con il tono acceso del bosco d'autunno.

Saliamo con calma verso la chiesetta degli Alpini. Il bosco è freddo sulla pelle. Indy si perde fra i suoi mille odori, fermandosi di tanto in tanto a fissare un punto nel fitto degli alberi.

La valle del But scende verso la pianura perdendosi nelle nebbie, mentre io, come Indy, mi perdo a guardare i colori dell'autunno

Arriviamo a Pal Grande di Sotto senza fretta, e come sempre, ma sempre d'improvviso, la mole grigia della Creta di Timau si staglia contro il giallo dei larici.
Proseguiamo verso pal grande di Sopra, in un gioco di colori che stupisce ad ogni passo, ad ogni svolta del sentiero. E il silenzio che ci accompagna incornicia ogni pennellata di colore su cui si posa l'occhio.

Arriviamo in casera e togliamo gli zaini per un attimo. Il tempo di dare una controllatina in giro, per vedere se è tutto a posto. Entro in casera e sul tavolo una sorpresa gradita: 6 verdi lattine di Lasko aspettano il viandante. Gentile omaggio di chi non aveva le forze per riportarle a valle. Indy scodinzola impaziente sull'uscio, metto una birra nello zaino e ripartiamo alla volta di cima Avostanis.

Arriviamo in forcella e il panorama si apre a 360°, dal Sernio al Gross Glockner al Pelmo. Bellissimo!

Guadagniamo la cima e le meritate crocchette per Indy. Io mi accontento di un panino al prosciutto accompagnato alla birretta. Mentre iniziamo a lavorare di mandibola arriva uan coppia di austriaci che iniziano a chiedermi dove siamo, con una cartina in mano. Mentre cerchiamo di capirci Indy si accuccia colpevole davanti alla sua ciotola.
???
Ce ca l'è?
Lo guardo ma non accenna a mangiare. Dopo due carezze incomincia a mangiare, ma sempre con l'aria colpevole.
Boh!
Riprendo il panino e capisco... La birra! Rovesciata! La lattina capottata sullo zaino, ormai zuppo di Lasko!
Vabbè! Mi accontenterò dell'acqua della borraccia e del panorama!

Un'ultimo sguardo tutt'intorno e iniziamo la discesa. Indy si lancia a capofitto per il pendio, indifferente ai miei richiami, e sia! Che se la goda!

Arrivo in forcella e lo trovo seduto su una chiazza di neve. Un'ultimo sguardo al panorama e iniziamo a scendere verso Pal Grande, il vallone in ombra accentua i colori del bosco al sole e la solitudine armoniosa della giornata. Dopo tanto rumore il silenzio di oggi è maestoso come un'opera lirica. Perso nei pensieri arrivo alla cava di marmo senza neanche accorgermene. Il bosco ci accompagna negli ultimi passi. Il nero dell'asfalto fa da contraltare al blu del cielo. Nel mezzo il bosco d'autunno: magnifico.

4 commenti:

Giovanni ha detto...

deve essere bello uscire col proprio cane, anzi con un cane cosi'!

ciao

Ilenia Zigaina ha detto...

colori stupendi! il bosco ora è bellissimo. e finalmente rivediamo Indy. Scriverà qualcosa anche sul suo blog?

Antonella ha detto...

che bello il bosco d'autunno. ti scalda il cuore.

Carlo de Ts ha detto...

Cayo e la birra? vavavuma!!!!!!!! ah ah ah
che forte el can, ha ragione!! e se poi capottavi in discesa mezzo brillo? eh he, dai che vien la neve. hai visto come ha sbiancato?