Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 8 giugno 2010

Alla prossima, Dauda!

"Mamma, io fin lassù non ci vengo!!"
L'entusiasmo montano di mio figlio Nicholas è davvero spaventoso penso mentre osservo il monte Dauda di fronte a noi. Certo sulla cartina sembrava più vicino e sul libro lo mettevano a soli trenta minuti dalla casera Meleit e in altre occasioni quei miseri duecento metri di dislivello non mi farebbero una piega, ma oggi c'è Gabriele sulle mie spalle, un sole cocente sulla mia testa e quattrocentoquaranta metri di dislivello gia fatti e proprio non ce la faccio. Certo, basterebbe un po' più di entusiasmo da parte dei partecipanti e affronterei la salita stoicamente ma anche Ilaria, reduce da una settimana a zonzo nel Pollino, si accontenta di essere arrivata fino qui. E sia, sarà ancora per un'altra volta, tanto non mi scappi!



La prima volta ero salita da Fielis fino alla malga Dauda, ma con Gabriele il dislivello sarebbe stato troppo e perciò oggi avevo optato per la più breve salita da Trischiamps, piccolo borgo sopra Val di Lauco. La vetta del Dauda mi manca e per la seconda volta mi tocca osservarla da poca distanza, ma mi consolo con il fatto che la densa foschia che alleggia su tutta la zona occluderebbe il bel panorama che si gode nelle giornate terse.




Facciamo dietrofront e torniamo alla casera Meleit reduce da recenti ristrutturazioni a quanto sembra. Tutto in giro fiori, fiori e ancora fiori, tantissimi "Nontiscordardimè" e "Dente di leone" rallegrano il prato verde davanti alla casera. Gabriele scalpita e vuole scendere dallo zaino per camminare come durante la salita, affrontata con linguetta tra le labbra e sguardo intento sui suoi piedini contento anche lui di partecipare a questa bella escursione all'aria aperta. Lo accontentiamo e dopo divertenti scatti tra i fiori ci rifocilliamo sotto questa bella giornata dal tenore finalmente estivo! 





Non siamo i soli ad avere scelto questa meta oggi e veniamo raggiunti prima da una coppia di Pradamano, poi da un'altro escursionista e infine da un biker solitario. Gozzovigliamo per un paio di ore ma alla fine dobbiamo rimetterci in marcia e caricato un esausto Alpinfrut sulle spalle e salutato il Dauda, riprendiamo la strada che passando accanto alla Malga Chias di sotto (anche lei in ristrutturazione) ci riporta a Trischiamps tra prati colmi di Botton d'oro e altri tantissimi fiori di cui non conosco il nome.




Alla prossima, Dauda!   

4 commenti:

Carlo de Ts ha detto...

mah, si che restan li, la prossima volta porta via lo sherpaluca che fatichi un pò, aha ah
grande il piccolo friulico! ciao ciao

frivoloamilano ha detto...

ahhhh...allora c'è una cima che ti manca! :-D

ciao ciao

Annarita ha detto...

ma si, tanto lìimportante è stare in compagnia.. e poi con quel dolce peso... bravissima lo stesso

Laura ha detto...

bel posto, c'è l'ho in programma da tempo, ma vuoi una cosa o l'altra ... è ancora da fare!