Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 8 dicembre 2010

Chiesetta di Santa Lucia

Sabato pomeriggio un redivivo Denis mi manda un sms chiedendomi se abbiamo piani per un uscita in montagna. Silvia è libera e il meteo prevede una breve finestra di bel tempo per domenica mattina ma mi frena un po' l'annuncio di temperature molto basse anche in pianura: lo zero termico è previsto a 500m e con me dovrei portare anche Gabriele dato che Luca è a Padova per un corso.
All'inizio decidiamo di lasciare perdere ma poi, l'idea magari di fare solo un piccolo giretto, giusto per testare la tenuta dei pantaloni e scarponcini nuovi di Gabriele prevale e ci organizziamo, dopo innumerevoli ricerche su libri e web, per un giretto semplice nelle Valli del Natisone.
Domenica mattina il ritrovo è a Tavagnacco per le dieci e con calma imbocchiamo la strada che ci porta a Cividale, San Pietro al Natisone e alla piccola frazione di Clastra dove parcheggiamo e imbottiamo per bene un entusiasta Gabriele.
Il fondo stradale gia qui è in parte gelato e pochi metri dopo avere imboccato la sterrata calpestiamo neve. La nostra destinazione odierna è la piccola chiesetta di Santa Lucia e lasciando le ultime case di Clastra alle nostre spalle raggiungiamo una bella distesa innevata sotto le pendici del monte San Bartolomeo.



Seguendo i segnavia prendiamo la traccia innevata che aggira il monte e subito dopo udiamo una sonora schioppettata! Cacciatori!!! Per sicurezza avanziamo cautamente e parlando a voce alta e poco dopo vediamo il responsabile del botto mentre ritrae il fucile che ha appena usato. Non è molto entusiasta nel vederci e ci informiamo se ci sono altri suoi amici sparsi nei paraggi e se è pericoloso proseguire. "Mah, vedete un po' voi, io ho appena sparato a un cinghiale!" Evidentemente il cacciatore pensa che temiamo l'incontro con una di queste bestiole, ma la nostra paura è in realtà di essere scambiati per loro e impallinati dai suoi altri due amici!!! Il tipo avverte via radio gli altri colleghi che incontriamo poco dopo procedendo con brevi saliscendi lungo il sentiero nel bosco. Arrivati all'altra estremità del monte, troviamo l'indicazione per la chiesetta e dopo ancora una breve risalita raggiungiamo il piccolo pianoro che la ospita.


Il sole splende sulle nostre teste e raggiungiamo il portico della chiesetta che è sgombro di neve. Gabriele si sgranchisce le gambette e mangiucchia il suo panino mentre noi chiacchieriamo e scattiamo alcune foto li in giro. La visuale è limitata dagli alberi ma il Matajur che spicca li vicino con la sua mole innevata merita sicuramente uno scatto!

Dato che il sole sta tramontando in fretta e noi ci siamo fermati qui più del dovuto, scartiamo l'idea di proseguire verso il successivo monte San Egidio e i ruderi della sua chiesetta e facciamo ritorno alla macchina, notando nel tratto che precede il paese la traccia di qualcosa che è stato trascinato di peso: evidentemente il povero cinghiale ha fatto una brutta fine e questo spiega il viso sorridente e soddisfatto del terzo cacciatore che abbiamo incontrato stamattina!!!   


Gabriele schiaccia un bel pisolino e quando arriviamo alla macchina è contento: finalmente, dopo tanta pioggia, una piccola sgambatina l'abbiamo fatta!

6 commenti:

Annarita ha detto...

giretto semplice ma di soddisfazione, visto il bianco candore.
ciao alpinauti

Carlo de Ts ha detto...

Brava Nadia. una bella gitarella fuori porta. le valli con la neve danno begli scorci

andrea loi ha detto...

Bravi!! Bella sgambettata!!!
Mandi a ducju

frivoloamilano ha detto...

Ha capito tutto Gabriele! Sgambatina, panino, thè e ninna nello zainetto...
:-D
ciao ciao

Iaia ha detto...

Che bel giretto super Frute ...

Piero ha detto...

certo che questa alpinfamily non la ferma nessuno!