Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 3 gennaio 2011

Kraj na dol - Cregnedul

Alle due e qualcosa si spegne la luce. Silenzio. L'ultimo pensiero va al buon rosso che ci ha traghettato verso il 2011 e verso la sveglia che a qualche ora sopraggiungerà. Se non sarà troppo tardi partiremo alla volta di Sella Nevea e.... (non ho fatto in tempo a finire il pensiero).
Oddio! E' già l'alba! Ah, no son solo le nove del mattino: Nick armeggia già in camera sua e noi iniziamo la parte più dura della giornata: alzarsi dal letto. Oggi lo potrei paragonare ad un 7b.
Ok! In piedi. Colazione e preparativi si susseguono armoniosi. Il tato è bello pimpante ed alle 10.30 siamo pronti a partire. Andare in montagna con un bimbo d'inverno ha i suoi vantaggi: almeno non si fanno levatacce, anche se oggi in un certo senso lo è.
Arriviamo a Sella verso mezzogiorno e la temperatura non è troppo rigida: parcheggiata l'auto nei pressi della Guardia di Finanza procediamo alla vestizione di Gabriele e in breve siamo pronti per partire.

Imbocchiamo la strada che sale verso Cragnedul e, attraversata la pista da sci, ci inoltriamo nel bosco. E' un bel pezzo che non salgo da queste parti e ho un vago ricordo del sentiero di un tempo che saliva nel bosco. 



Ora han fatto una forestale che si ricollega in malga con quella che porta ai Piani. Superiamo il sentiero che sale nel bosco verso la malga per proseguire lungo la forestale, e dopo qualche passo ci viene un dubbio: ma non stiamo andando troppo a nord?? Per evitare giri inutili facciamo uno squillo ad Ilaria, che ha passato con Chiara, Gianni e altri amici il capodanno lassù, la quale ci tranquillizza. Quindi procediamo tranquillamente nel sole del primissimo pomeriggio verso la malga, con Gabriele che se ne sta tranquillo nello zaino, anche se di tanto in tanto dobbiamo canticchiare con lui la sigla dei teletubbies.

Arriviamo alla malga, splendidamente baciata dal sole e troviamo la compagnia ad accoglierci, mentre apparecchia per il pranzo. Decliniamo ogni offerta, ancora sazi dalla sera prima: a fare onore alla cucina è Gabriele che sembra apprezzare una fetta di polpettone!



Usciamo nel tiepido pomeriggio, mentre il sole inizia la sua discesa verso l'orizzonte delimitato dal Canin e dal Col delle Erbe, prima di tuffarsi nel profondo intaglio della Raccolana, e regalarci le luci calde del tramonto, prima della fredda luce serale.
Ilaria e i suoi compagni iniziano a ripulire la casera, mentre noi facciamo conoscere agli occhi di Gabriele le cime che ci circondano, poi con gli ultimi raggi sulla malga iniziamo la discesa nel bosco.
Arrivati a Nevea Gabriele si desta dal sonno pacifico all'ululare dei cani da slitta e nel bagagliaio della macchina scopre nuovi e colorati giochi!
Chi va in montagna a Capodanno va in montagna tutto l'anno!!!!

4 commenti:

Antonella ha detto...

minialpiniti crescono! ma la mamma cosa pensa dei giocattoli nuovi del tato?
eh eh
buon proseguimento

frivoloamilano ha detto...

"Chi va in montagna a Capodanno va in montagna tutto l'anno!!!!"...basta con questi proverbi :-D... perche allora io che il primo giorno dell'anno sono rimasto al calduccio nel letto che faccio? ;-)

un caro saluto, buon proseguimento

Flavio

Carlo de Ts ha detto...

davvero bei giochi per questo bimbo! speriamo lo aiutino a crescere bene!

Nadia l'Alpingirl ha detto...

@Antonella:...eeh la mamma lo lascia giocare....per ora...poi se la dovrà vedere il papà se il pupino si farà male ;o)

@Frivolo:...speriamo tu non gozzovigli tutto l'anno!!! ahahah...giu dal letto e infila gli scarponi!!! ;o)

@Carlo:...il sogno di papà alpinauta!!!