Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 4 settembre 2017

Sulla Cima del Cacciatore....otto anni dopo

Un domino di "no"...
Una dietro l'altra, le amiche rispondono negativamente alla mia proposta per mercoledì...
Non è la prima volta che succede... gli impegni di ognuna di noi sono molti... 
Sorrido... perchè a volte sembra destino che io debba andare da sola!
E quando succede, cerco mete frequentate... 
Questa volta la scelta cade sulla Cima del Cacciatore, la "prima" cima salita dopo la nascita di Gabriele, ben otto anni fa!
Ora di ritornare su quella bella e facile cima!


"Puoi partire con calma" mi dice Luca, "tanto la funivia apre alle nove!"....ma c'è il traffico di un classico giorno lavorativo, camion, pendolari.... e pellegrini!!! Tanti pellegrini!!! Oltre al parcheggio bello pieno, due corriere tedesche arrivano proprio mentre mi sto preparando: guardo la marea di vecchietti scendere e, allacciati gli scarponi alla buona, arraffo lo zaino e corro verso la biglietteria superandoli in velocità! Una trentina di persone sono già in fila per prendere il biglietto che ci porterà tutti sul Lussari! Mi rassegno alla lunga attesa, dopotutto la comodità si paga: certo, nemmeno la povera e unica cassiera si aspettava un'orda del genere!
In ovovia la salita è piuttosto affollata e appena scendo prendo velocità lungo le viette del Lussari, seminando tutti, rimanendo sola poco oltre l'ultima casa.


Pace finalmente! 
Imboccato il sentiero 613, la mia meta si para davanti, in questa bellissima e calda giornata di fine agosto. I tratti tra gli alberi regalano frescura, dove l'ombra delle vicine cime non arriva. Il caldo, nei tratti assolati, mi fa sbuffare e mi obbligo a rallentare il passo: oggi nessuno mi corre dietro, non c'è premura di arrivare, la meta non è lontana! Mi concedo tutte le pause che voglio, mi guardo in giro, saluto e scambio qualche battuta con chi incontro lungo il sentiero.







E poi arrivo a quell'ultimo tratto, dove il cavo mi guida verso la cima, lungo quel canale roccioso in ombra, un po' unto dai molti passaggi e umido.


Il sole mi aspetta all'uscita e riscalda gli ultimi passi verso la croce e la campana di vetta: in cima, solo altre tre persone che, poco dopo, scendono lasciandomi sola a godermi il magnifico panorama!





Un messaggio a Luca, uno alle amiche che attendono mie notizie e mi metto in disparte, mentre un'altra coppia arriva in cima. Li lascio tranquilli e, trovato un bell'angolino dietro una grossa roccia a picco sulla sottostante Val Saisera, mi siedo e ammirando la vista Jof Fuart e Montasio, mi gusto il mio pranzo!


Il rientro sarà esplorativo, curiosando lungo i vari cimotti rocciosi che dalla cima dipanano verso est fino alla Croce del Poveretto, quest'ultima lasciata per future esplorazioni.










Ritorno all'affollato borgo Lussari e dopo aver acceso una candelina in chiesa, m'infilo in ovovia assieme ad altre due simpatiche siorette friulane.





Visto il meteo previsto per il fine settimana, l'uscita di oggi, pur in solitaria, è stata un ottima idea!
Rientro sola, ma soddisfatta!

La solitudine è indispensabile per l'uomo perchè acutizza la sensibilità ed amplifica le emozioni.
Walter Bonatti

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