Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 2 aprile 2019

Assieme, su Cima Tulsti

Gabriele ce la farà?
Mi chiedo questo, quando Barbara ci propone per sabato la Cima Tulsti in Val Resia.
Deciso che al massimo, se sarà stanco, ci fermiamo tutti a Sella Sagata, ci accordiamo per l'orario di partenza e l'indomani raggiungiamo Prato di Resia, dove parcheggiamo dietro la chiesa. Oggi assieme a noi ci sono anche Luca, Silvia e Renato: conto su questi ultimi due, entrambi nella "simpaty list" di Gabriele, per "alleggerirgli" il dislivello chiacchierando. 


Saliamo lungo la sterrata per Sella Sagata, ricordando la salita fatta una Pasquetta di anni fa assieme a Don Gianni, tagliando dove possibile i tornanti e raggiungendo, presso un tavolo con panche, la deviazione per Cima Tulsti. 



Gabriele chiacchiera animatamente con Silvia e Renato, senza un minimo affanno, tanto che ci guardiamo e ammicchiamo complici, perché è qui che si deve decidere il da farsi. E quando Renato inizia la risalita verso Cima Tulsti, seguito da un entusiasta Gabriele, la decisione è presa! Un bel sentiero ci porta agli stavoli Goslo, in bella posizione panoramica, che ci da l'opportunità di una pausa merenda, per poi continuare lungo la Via Alpina, sul sentiero Cai 631 che ci regala belle visuali dal Jovet Blanc al Cimone, dal Sart al Canin. 















Ci vorrà ancora un bel po' di cammino, con vari saliscendi, prima dell'ultima rampetta in salita che ci porterà alla panoramica vetta della Cima Tulsti. Il grande cippo ci accoglie su un ampio prato che si affaccia sulla lunga dorsale ancora innevata dei Musi il cui bianco candore meraviglia pure Gabriele! Ci complimentiamo tutti con lui per la bella salita e, dopo la foto di rito, ci sediamo assieme per un meritato pranzo. 









Prima di scendere passiamo a dare un'occhiata al "belvedere", un piccolo pulpito che si affaccia a picco sulla Val Resia e poi ripercorriamo i nostri passi fino al secondo bivio (nel primo, dopo cima Tulsti, il sentiero scompare nel nulla!), per scendere a Prato di Resia, prima per il sentiero della Via Crucis poi, siccome abbiamo letto che un pino caduto ne ostruisce il transito, deviando per quello della Salve Regina, arrivando proprio sulla strada che sale a Sella Sagata.
















Non resta che ritornare alle auto e andare a Venzone per un bel meritato gelato!
Bravo Gabriele!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci fossi stata io al posto di Silvia e Renato, Gabriele non avrebbe mosso un solo passo al ricordo della marmotta che intonava lo Jodel!! :-)

Questo a parte, altro inspirational route della nostra Alpinfamily!
ciao, laura

Nadia ha detto...

Ahahaha...Laura...ma sai che ce l'abbiamo ancora la marmotta? E' sulla mia auto, attaccata al sedile passeggero che guarda in faccia Gabriele... e canta ancora superbene!!! E ogni volta che canta ci ricordiamo di te!!!
Un abbraccione a te!!!!