Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 17 marzo 2009

Casera Davass e monte Davanti

Sono le 6.30 di domenica mattina e Gabriele scalcia: deduco voglia la colazione! Sono sveglia dalle 5.00 e, non riuscendo più ad addormentarmi, decido di portarmi avanti con i preparativi per la gita odierna.
Oggi si va sul Col Manzon e monte Davanti, sopra i paesi di Toppo e Travesio.
All'appello hanno risposto Enrica, Ilaria, Federica, Dario e l'omonima Nadia, e naturalmente, il recalcitante Nicholas che per fortuna oggi avrà un uomo a fargli compagnia tra tutte queste donne! Luca è in crisi mistica e rinuncia alla mia proposta di accompagnarci.
Puntuale, Ilaria si presenta alla mia porta e poco dopo anche Enrica. Caricato tutto in auto, preleviamo per strada anche Federica e partiamo alla volta di Travesio, dove ci aspettano Dario e Nadia.
Caffettino al bar per fare conoscenza con questi nuovi amici di Ilaria e via che si riparte, direzione Praforte.
Allo spiazzo presso dove dovremmo parcheggiare, due mezzi dei pompieri sono alle prese con manovre per fare inversione di marcia: erano in zona per spegnere un incendio ad uno stavolo, così ci dicono mentre aspettiamo di passare e parcheggiare.

Sono le 10, quando dietro ad un capitello dedicato a S.Antonio, imbocchiamo la bella mulattiera che costeggiando dei bei muretti in pietra e passando tra alberi fioriti di giallo, ci porta a raggiungere l'ancona della SS.Trinità.
Nicholas attacca bottone di buon grado con i nuovi del gruppo, elencando loro un infinità di aerei, sua passione da un bel po' di tempo.
Peccato che c'è un po' di foschia, perchè poco dopo una svolta, la vista comincia ad aprirsi sui sottostanti paesi di Travesio, Toppo e Usago.
La nostra salita continua dolcemente sulla spalla del Col Manzon, su una pista forestale fiancheggiata da bei cuscinetti di erica in fiore da un lato e panorama aperto sulla piana friulana dall'altro. Trascuriamo la cima, ricoperta di alberi e senza visuale, e continuiamo in direzione della casera Davass, situata sotto la cima del monte Davanti.

Arrivati in località Col Tarond, il sentiero davanti a noi si presenta bello erto: ci sono un centinaio di metri di dislivello da superare per raggiungere la casera. Ce la farò?
Nicholas avanza immerso nei suoi reconditi pensieri, credo neanche stia guardando dove va, visto che dalla sua bocca non esce alcuna protesta. Le amiche e Dario partono in quinta, pure Enrica con il suo mal di schiena!

La sottoscritta avanza lentamente, sbuffando come una locomotiva! Rimango indietro ma non m'importa, anzi, mi giro e approfittando delle varie soste mi godo il panorama che appare sempre più ampio alle mie spalle.
Dietro di me un allegra famigliola con bimbi al seguito e un uomo con un cagnolone dalla lingua penzolante e sbuffante come me. Mi passa accanto e i nostri sguardi si incrociano: dura la salita, come ci capiamo!
Arrivo in cima alla salita e ritrovo gli amici ad aspettarmi che si complimentano con me perchè non mi arrendo mai: se sapessero a cosa pensavo mentre salivo!!!
Con un lungo traverso in piano raggiungiamo finalmente la bianca e fumante casera Davass: alcune persone che ci hanno preceduto hanno acceso un fuocherello nel camino, sebbene non ce ne sia alcun bisogno, vista la bella e calda giornata.
C'è parecchia gente qui, in tanti hanno scelto questa facile e panoramica meta, salendo per la maggior parte dall'abitato di Toppo.
Una bandiera sventola sul crinale che sovrasta il castello e l'abitato di Toppo e, dopo le foto di rito con essa, per gran desiderio di Nicholas ci sediamo e pranziamo con bella vista sulla piana. Le campane suonano a mezzogiorno e noi ci godiamo i caldi raggi del sole in solitaria beatitudine gustandoci i nostri panini.
Alcune persone sono alla casera, altre sul sentiero che porta alla cima del monte Davanti: tutte in relax!
Dalla foschia fa bella mostra di se l'innevato monte Raut e poco più in la il Piancavallo. Sopra di noi, volteggiano i parapendii partiti dal vicino monte Valinis.

Nadia, io, Federica e Ilaria, decidiamo per una puntatina alla vicina cima del Monte Davanti e, libere dagli zaini e armate solo di bastoncini e macchina fotografica, partiamo alla conquista della vetta!

A nord sbucano il monte Pala, Cuar e Flagel e in breve siamo sul lungo crinale. Non c'è una cima vera e propria e, approfittando di una coppia di ragazzi, ci facciamo scattare un paio di foto assieme. Scendiamo di nuovo verso gli altri ridendo e salutando i ragazzi che sfrecciano sopra di noi con i loro parapendii: Ilaria e Federica sono "libere" se vogliono dar loro un passaggio.

La giornata si è rivelata migliore di ciò che preannunciava il meteo di sabato e, raggiunti gli altri,siamo veramente restii ad abbandonare la nostra panoramica e soleggiata postazione.

Per il rientro, dopo aver affrontato di nuovo, in questo caso, la ripida discesa, decidiamo di completare il giro ad anello del Col Manzon e,imboccata di nuovo la pista forestale scendiamo per il suo versante settentrionale, lungo l'ampio avvallamento che lo divide dal Ciaurlec.

Dolci ondulazioni, punteggiate da betulle e altri arbusti caratterizzano la prima parte della discesa, che affianca una recinzione di filo spinato che delimita il poligono di tiro militare con inquietanti cartelli che avvertono di zona sottoposta a bonifica. Tutta la zona appare al momento brulla e ricoperta d'erba secca, ma con l'arrivo della primavera e delle piogge, speriamo non molto abbondanti, tutto si rifarà verde.

Entriamo in un tratto di alto bosco e, a parte le belle fioriture di Primule e Erba Trinità, il percorso è un po' monotono, ma poco dopo siamo di nuovo presso l'Ancona della SS.Trinità. Dietro ad essa si erge una piccola collinetta panoramica con omino di sassi in vetta: io, Ilaria e Federica non resistiamo a questo ennesimo richiamo e conquistiamo pure questa cimetta senza nome ma quotata 533mt!

Dario si offre per farci la foto di vetta e, dopo aver avvisato il resto del gruppo che scendiamo dal lato opposto, ci ricongiungiamo a loro e ripercorriamo l'ultimo tratto che ci riporta alla macchina.
Anche oggi una bella giornata passata nella calda atmosfera dell'amicizia: non ci resta che brindare e mangiare delle succulente paste presso la pasticceria di Travesio che, abbiamo scoperto essere la stessa della domenica prima! Alla primavera allora! E alla prossima!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

sempre attiva Nadia?? ci sarà il piccolo che scalpita sul serio per andare in montagna!
starà imparando a far nodi con il cordone ombelicale!

Anonimo ha detto...

io continuo a scopiazzare itinerari adatti alle tre lumache (un lumacone e due lumachine) che ho in famiglia!
Ciao e sempre in Pancia!!

Anonimo ha detto...

ma ceh bella comopagnia. e che pesti impensabili

Anonimo ha detto...

Mamma mia che donna! sempre attiva! brava! e il piccolo verrà su con l'imprinting giusto

Anonimo ha detto...

Ciao, sono un collega di Roberta, che mi ha fatto veder il sito. Bello e veramente bella la vostra attività.
Ma quello che era su PlanetMountain era l'alpinauta?

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Ciao Cesare, grazie per la visita e per i complimenti!! si, è proprio l'Alpinauta...gasato!!! ahaahhah

Anonimo ha detto...

La felicità nel cuore
non ha bisogno di parole,
queste giornate sono regali
in compagnia di persone speciali
Grazie

Anonimo ha detto...

strano, non c'è mai traccia di questa Maria Vittoria nell vostre uscite... un mistero....

Anonimo ha detto...

Sempre a manetta....bravissime!!!
Mandi a ducju