Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 24 gennaio 2010

Cristalli in Raccolana

Una volta imboccata la Val Raccolana il fatto di aver dimenticato la macchina fotografica iniziava a darmi meno fastidio: i piani erano cambiati. Poiché c'erano Claudia e Alessandro, Orsi fidanzati alla prima esperienza su cascata, con Fabrizio si decide di rimandare un  nuovo progetto e di andare a fare un pò di "scuola" alla cascate del forte, al lago del Predil. Avendola salita in tutte le salse (con il sole, con il gelo polare, con la neve, in notturna con la luna piena), alla fin fine, non documentarla non mi dispiaceva più di tanto, in caso, le foto le farà Fabrizio.
Mentre saliamo verso Nevea gli occhi sono rapiti dagli anfratti delle pareti, dove si annidano i cristalli che cerchiamo, a volte neanche si nascondono, mostrandosi evidenti e sfrontati al centro della parete. Lanciando la sfida, e condendola con avvicinamenti mica da ridere! Ma non ci fan certo paura! Fatica si, paura no, la paura la lasciamo al ghiaccio, come termometro della salita.
Paura. Spesso penso mi abbia salvato la pelle in un paio di occasioni, e ne sono orgoglioso.
Saliamo ancora verso Nevea e i pensieri volano verso Luca. Ah! Il destino! Ci eravamo conosciuti l'anno scorso, dopo che , assieme a Roberto, avevo aperto una via nuova di misto accanto alle due cascate che Luca aveva aperto nella conca di Fusine. Una birra in compagnia, due consigli e i sogni condivisi di tanti progetti realizzabili nelle Giulie. 
Raggiungiamo il forte e c'è già una cordata di sloveni che si prepara a salire. Il mondo continua a girare! Mentre ci prepariamo, gli sloveni sono già di ritorno: poco ghiaccio. Boh! Andiamo a vedere.
In effetti la cascata non è formata del tutto, ma per fare un pò di didattica il settore sinistro, verso la strada è sufficiente. Sfruttando le catene sulla cengia superiore si può fare un po di moulinette per spiegare i fondamenti dell'arrampicata su ghiaccio a Claudia ed Alessandro. E così passiamo qualche ora nel tiepido gelo del Predil, e del suo lago ghiacciato... per fortuna che avevo portato via le moffolone di piuma!!!
Il ghiaccio è a tratti bello, a tratti esplosivo, ma salendo in moulinette il pericolo si azzera e si può giocare in tutta sicurezza, azzardando un paso doble in parete! Ah Ah Ah, non posso nemmeno ridere tanto per il mal di gola che mi sconquassa anche la testa. Forse era meglio restare a letto, ma visto la giornata divertente forse no!

5 commenti:

Piero ha detto...

un resoconto asciutto e un bel ricordo di una persona, quasi nascosto tra le righe. Intimo.
Però col raffreddore era meglio il letto!!!

Antonella ha detto...

cristalli... bel titolo per un post che è si una cronaca, ma anche un saluto e la constatazione (amara?) che la vita continua anche se perde qualche frammento di vita.
continuate a cercare cristalli, ma con attenzione

Carlo de Ts ha detto...

eh cayo, brutta notizia per l'alpinismo, seppur giovane era un grande! molto più vicino, logicamente, alla polivalenza slovena, come un pò tutti in regione, e per questo, unico, ad alto livello in ambito nazionale. continueremo ad andare per monti anche per lui.
ma hai progetti nuovi in raccolana? spia... spia...

Laura ha detto...

se restavi a letto poi ti pentivi, e a noi mancava un pezzetto di fatti tuoi! ah ah ah
peccato pe la macchina, ma è anche vero che se c'è un bel ricordo basta tenerlo a mente per goderselo quando si vuole

frivoloamilano ha detto...

Niente foto ma con le parole sei bravo a farci "vedere" le cascate di ghiaccio, la passione, il ricordo.
ciao