Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

venerdì 31 dicembre 2010

Prisojnik slap

Giovedi mattina si parte presto, ma non troppo. Recuperato Giovanni ai giardini ci troviamo con Davide a Gemona: breve sosta per un caffè in compagnia di altri due Orsi, Roberto e Alessio, diretti verso Casera Pal Grande. Il programma della giornata prevede ghiaccio, dove è da decidere, ma in breve si opta per le colate del Prisojnik.
Mentre usciamo incontriamo Andrea, che con Marco ha lo stesso programma: a dopo quindi!
Veloci lungo la strada, raggiungiamo velocemente Kraniska (-11 alle 9,30 del mattino) e saliamo i primi tornanti verso il Vrsic e parcheggiamo nello spiazzo della Koca na Godzu.
Davide è già pronto (efficienza militare!!!) e scalpita. Nei tempi (veloci) dei civili siamo pronti e partiamo. In mezz'oretta siamo all'attacco di Desni Slap (II, 4+), passando sotto le altre colate che drappeggiano questo selvaggio anfiteatro di roccia.


Selvaggio, severo e silenzioso, anche se a due passi dalla strada che sale al passo.
Attacco il primo tiro e raggiungo velocemente la sosta, iniziando a recuperare Davide e Giovanni.
Davide mi raggiunge in breve e mentre ancora recupero Giovanni un grosso blocco di ghiaccio mi colpisce all'avambraccio. Per fortuna Davide recupera Giovanni mentre io mi dedico al santo rosario... che razza di botta! Ho tutta la mano informicolata!
Andrea e Marco ci seguono a ruota, Davide passa in testa e proseguiamo per i tiri successivi.


Il braccio e dolorante, ma nella candela del terzo tiro mi dimentico di lui. E' un quarto più, ma bello verticale e la pompa delle braccia va subito a mille! Il ghiaccio poi è molto lavorato e fragile, e si spacca sotto le becche delle piccozze, volando in mille frammenti nell'aria e colpendo il viso, come fresca brina.
La vista alle nostre spalle è magnifica e aiuta a riprendere il ritmo della salita.
Velocemente arriviamo all'ultimo tiro: molto delicato su ghiaccio sottile e cavolfiori. Si sale quasi solamente in aggancio e una bella piccozzata nella spessa coltre di neve e ghiaccio in uscita è rassicurante.
Ci sarebbero un altro paio di tiri più su nel canalone, ma il ghiaccio non sembra gran che e iniziamo le calate in doppia verso il fondovalle.
Le luci calde del tramonto ci accompagnano verso le auto e una bella birra nel caldo del rifugio.

1 commento:

carlo a ts ha detto...

vai cajo! è arrivata la tua stagione preferita! goditela anche per me, che ormai le picche le ho tutte inpolverate.
buon anno!