Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 5 gennaio 2011

Eclisse

L'eclisse di sole mi vede nuovamente in Prisojnik, questa volta in compagnia di Roberto. Al parcheggio il termometro segna quindici gradi sotto lo zero e assieme a noi arrivano altra due cordate slovene, che ci salutano sbrigativamente e partono a razzo! Probabilmente ci precederanno sulla metà della nostra giornata: Centralni Slap (II,5).
Passiamo sotto Lambada, la cui vista rapisce lo sguardo: una candela di cinquanta metri snella ed elegante. Roberto la guarda a più riprese.. che gola!
Proseguiamo fino alla base di Centralna, dove inaspettatamente siamo soli: le due cordate hanno optato per due colate vicine più facili.  Iniziamo a prepararci sotto una luce strana, sotto un cielo sereno. Ma cosa succede? All'improvviso la risposta: l'eclisse! Me n'ero completamente scordato!


Inizio a salire il primo tiro su ghiaccio crostoso, le punte dei ramponi mordono la superficie e il loro rumore mi accompagna fino in sosta sotto questa strana luce, quasi crepuscolare. Poi all'improvviso la luce cambia: diventa più piena ed avvolgente: le cime della Mojstrovka risplendono di un bianco accecante ora.

Roberto mi raggiunge e parte per salire la bella candela di Centralna, verticale ed esposta, anche qui in ghiaccio è crostoso, ma con diverse formazioni a cavolfiore: la salita è sostenuta e tecnica; quasi non serve battere, si sale agganciando gli appigli con le becche.
Arriviamo all'ultimo tiro: un'altra bella candela che però è fessurata alla base con un appoggio minimo. Roberto prova a sondarla con la punta della piccozza ma il rumore di ritorno non ci rassicura e decidiamo di scendere.



Giunti di nuovo alla base risaliamo il canalone alla sinistra della colata che abbiamo salito e puntiamo alla Srednji Slap (II 3/4), più breve e facile.
Anche qui ghiaccio buono e ambiente magnifico: il bello di questo sito di cascate è che offre un ambiente severo e selvaggio anche se a quindici minuti dalla strada e da un caldo e accogliente rifugio!

Scalare in questo ambiente da delle bellissime sensazioni di solitudine e grandezza.
Arriviamo alla sommità della seconda colata stanchi e soddisfatti. Ci caliamo con una doppia e raggiungiamo il fondovalle a piedi seguendo l'ampio canalone innevato.
La luce cambia ancora, e il tramonto tinge di rosso l'azzurro del cielo, prima di cedere il passo al buio ed ad un magnifico cielo stellato. Raggiungiamo la macchina soddisfatti di una giornata proficua. Una stretta di mano fa calare il sipario su una gran bella giornata.

3 commenti:

Carlo de Ts ha detto...

uuuuuuh bella cayo! bei tiri davvero! la prosiima? lambada?

Antonella ha detto...

che freddo ragazzi! solo a vedervi inizio a battere i denti!

Nicoletta ha detto...

bella! ma fa paura a pensar di salirci!