Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 24 aprile 2011

Cuarnan: cronaca di un'alba

Sabato mattina: la sveglia segna la 1:59 e svelta la spengo prima che suoni. 
Il tempo di darsi una rinfrescata al viso assonnato, vestirsi, bere un caffè doppio, salutare dolcemente i miei ometti, afferrare lo zaino e sono fuori di casa.
Sono le 2:20 quando scendo in garage e nella casa accanto un nostro vicino sta tranquillamente fumando sulla porta di casa! Qua e là finestre illuminate....ma la gente non dorme? Per strada incrocio un paio di camion, qualche auto, una lepre e una pattuglia di carabinieri, ma per il resto il tragitto fino a Gemona è solitario e alzo il volume della radio per sicurezza.
Arrivo al punto di ritrovo puntuale per le 3:00 e in contemporanea arriva Silvia dal lato opposto. Ilaria e Diana giungono poco dopo e partiamo, direzione Gemona alta e casera Cuarnan. 
Si va a vedere l'alba sul Cuarnan!!!
Sulla stretta stradina incrociamo un'auto che scende!...Ma la gente non dorme???
Parcheggiate le auto presso la piccola cappella ci prepariamo e indossate le frontali partiamo che sono le 3:50, imboccando il sentiero 717 e inoltrandoci nella scura faggeta. Seguendo l'evidente traccia e la luce della luna che occhieggia tra le foglie sbuchiamo dopo  un po' sui pascoli denominati Ors di Cuarnan.



Sopra di noi, le stelle e la luna calante, sotto,  migliaia di luci di paesini e città. Che meraviglia! Il sentiero passa accanto ad un laghetto e alcuni abbeveratoi e poi, prima di iniziare ad alzarsi verso la dorsale superiore, si avvicina al margine che scende a picco verso Lis Presis. 
Siamo presto con i tempi e rimaniamo ad osservare e fotografare per un po' lo scintillio luminoso sotto di noi.



Una leggera brezza sale da Montenars ma non fa freddo e spegnendo le frontali ci facciamo guidare dalla luce della luna su per il sentiero che sale ripidamente verso il ricovero monte Cuarnan. 




Una foto veloce e continuiamo, seguendo la cresta da dove scorgiamo la grande sagoma della chiesetta del Redentore appena illuminata dalla tenue luce che precede l'aurora.
Sono le 5:15 e già da un po' gli uccellini cinguettano tra i rami e gli arbusti facendo da sottofondo al silenzio che ci circonda. 







Ci sediamo e parlando del più e del meno aspettiamo il momento in cui il sole sbucherà da dietro le montagne. Il tenue bagliore va pian piano aumentando e una leggera foschia ricopre il fondovalle, creando un suggestivo susseguirsi di ondulazioni sulla valle del Torre.




Nel varco che si apre tra la dorsale del Chiampon e il Gran Monte osserviamo il cielo colorarsi piano piano di rosa e non resistiamo ad un paio di autoscatti con questo suggestivo sfondo dipinto dalla natura. 




Ancora un po' e il cielo si fa arancione creando turbinii di vapore che si levano dalle cime di fronte dando l'impressione che fumino. 





E poi eccolo, un piccolo bagliore sbuca da dietro la dorsale del monte Guarda. Ci osserva assonnato, titubante e poi pian piano si alza. Come all'arrivo di un famoso Vip gli scatti si susseguono per immortalare l'attimo e con grande soddisfazione questa volta siamo noi a dare il buongiorno al Sole! 






I muri della chiesetta si illuminano, così come i gattici che ricoprono il pendio sotto di noi.







Fiori che prima non avevamo nemmeno notato sono sparsi qua e là sul prato: piccoli narcisi bianchi profumatissimi, delicate orecchie d'orso, violette, ciuffetti di primule gialle e cuscinetti di erica in fiore. 






Tutto si risveglia e poco lontano una pernice (penso) emette il suo richiamo. Tutto ciò merita un brindisi e con caffè corretto e fette di colomba brindiamo al nuovo giorno. Silvia, che deve andare al lavoro, ci lascia con baci e abbracci e corre giù per il sentiero lasciandoci ad ammirare ancora un po' la pianura che si sveglia. Un leggero vociare e ci accorgiamo che non eravamo le sole ad ammirare l'alba: lungo la dorsale che scende verso Montenars, oltre la nera ferita lasciata dall'incendio di pochi giorni fa, un gruppetto di quindici persone sono sedute su una piccola elevazione e si gode lo spettacolo. 







Sono le 7:30 quando ci decidiamo a scendere e percorrendo il sentiero dell'andata ripassiamo accanto al ricovero proprio mentre una famigliola con bimbi e cane al seguito lo sta lasciando.






Ci dicono di avere passato la notte in tenda li accanto e di averci udite passare nel buio. Li salutiamo e li lasciamo alla loro salita verso la cima mentre noi scendiamo con calma rientrando poco dopo nella faggeta, ora verdissima nel suo abito primaverile, e in breve siamo di nuovo all'auto. 





Un caffè lungo a Gemona per rimanere sveglie nel tragitto di rientro e via, ognuna verso la propria casa e i lavoretti del sabato mattina! I miei maschietti mi aspettano, c'è da potare l'ulivo e la siepe oggi e alle 10:30 sono casa.
L'alba così è stata una bella novità.
Ed è stato bello iniziare la giornata così!       

3 commenti:

frivoloamilanoq ha detto...

...incredibili girls!

Grazie per questo regalo. Ciao ;-)

Anonimo ha detto...

Ciao, io facevo parte di quella quindicina di pazzi di fronte a voi, ma un pò più in basso. E' stata anche per noi una bellissima alba e notevoli i fiori che abbiamo trovato strada facendo.
Bellissime foto.
Mandi
Valentina

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Ciao Valentina!che piacere "conoscere" una di quel gruppetto!Vi ho anche fotografati!ahahah
Arrivederci sui monti a tutti voi!!!

@Flavio: grazie a te per l'amicizia!!!