Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 10 dicembre 2012

Amariana

Le previsioni per il sabato non erano entusiasmanti e così abbiamo rinunciato alla salita in notturna per goderci l'alba in cima. Ci ritroviamo in una mattina grigia che ci regala la neve già in pianura e che non ci fa rimpiangere la decisione.
Con il Pandino di Mauro artigliamo la strada innevata fino in Forchia. Veloci ci prepariamo nel gelo di questa Immacolata e imbocchiamo il sentiero: le neve scricchiola sotto i nostri passi mentre saliamo le volte del sentiero.



Non ci mettiamo molto ad arrivare alla base del canalone. Calziamo i ramponi e saliamo l'ultimo tratto prima della cima: il cavo è ghiacciato e non da presa, la salita non è affatto banale. Con attenzione raggiungiamo la sella dove il vento soffia violento e gelido.






Veloci in cima, giusto il tempo di una foto e di un bicchiere di brulè che Gianni ha ben pensato di portar su!
Un saluto alla Madonna e iniziamo subito a scendere. Stefano e Raffaele sono poco sotto e li aspettiamo al riparo dal vento per scendere assieme.





Il vento porta il suono della campana e poco dopo ci raggiungono nuovamente i nostri amici: questa volta siamo in pochi a render omaggio all'Immacolata, oltre a noi una decina di alpinisti hanno affrontato la salita.
Una grigia solitudine avvolge la cima sopra di noi mentre scendiamo.
Torniamo in silenzio verso le auto.
Dal paese ancora uno sguardo verso la cima: al prossimo anno!

2 commenti:

montagne sottosopra ha detto...

una volta l'anno almeno..... poco importa se c'è la neve ! Ben fate !

Luca l'Alpinauta ha detto...

eh almeno una volta l'anno ci vuole!