Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 5 settembre 2013

Guerra di nuvole e sole su Cima Manera

Il primo mercoledì di settembre è prenotato: Enrica è in ferie e mi chiede di fare qualcosa assieme.
Risolti i casi "pulizie settimanali" e "impegni lavorativi" di Luca, alle sette passo a prendere Enrica e puntiamo verso Piancavallo. Risaliamo i panoramici tornanti e parcheggiamo l'auto dietro il palaghiaccio, da dove partono i sentieri per la Val Sughet.
In questa zona ho fatto davvero poco, solo il Col Cornier, ma alla fine della giornata la mia lista di cime si sarà allungata di un bel po'!!
Partiamo con calma, la giornata è limpida e calda e noi non abbiamo fretta: oggi è d'obbligo l'andamento lento e contemplativo!!!



Risalito il bosco di faggi con il segnavia 924, sbuchiamo tra prati punteggiati di rocce e ciuffi di lamponi, che arraffiamo golosamente, arrivando all'imbocco della verde e splendida Val Sughet!


Un anfiteatro di cime verdi e rocciose contorna la vallata sotto un cielo azzurro e limpido: in fondo, la nostra meta ci appare ancora lontana e ripreso il sentiero, passiamo lungamente sotto le pendici del Cimon dei Furlani e raggiunte le ghiaie nella parte alta della vallata, facciamo l' incontro con un gruppo di pecore belanti mimetizzate tra le bianche rocce!!! 



Dietro a noi, grossi nuvoloni di condensa risalgono dalla pianura friulana e iniziano la loro dura lotta contro la catena montuosa del Monte Cavallo: chi vincerà? Avremo il tempo per goderci qualcosa dalla cima? O saremo avvolte dalle nebbie? 
Nel frattempo la forcella Palantina si avvicina e un dubbio mi assale: avremo mica mancato il bivio per Cima Manera nel nostro incessante chiacchierare? Ma poi eccolo finalmente, preceduto da un ometto di sassi, il bivio, segnalato da una freccia e da una sbiadita scritta. Dopo una breve pausa merenda, risaliamo il sentiero, all'inizio assicurato da un breve tratto di cavo, poi zigzagando tra i verdi, arrivando alla fine ad affacciarci sulla precipite forcella dei Furlani! La vista impressiona non poco, anche se i nuvoloni cercano di celare il verticale abisso che c'è sotto di noi! Qui corre l'alta via del Rondoi e il signore anziano che incrociamo poco dopo la sta percorrendo in solitaria. Lo salutiamo e ci diamo appuntamento per un saluto dalle vicine cime, ma causa i nuvoloni, non lo vedremo sul Cimon dei Furlani.



Indossati gli imbraghi, percorriamo la cengia attrezzata che ci porta alla ferratina che risale verticalmente una fascia rocciosa e ci porta, tra belle fioriture e stelle alpine, a sbucare sul cupolotto verde della Cima Manera! 






Il panorama verso l'Alpago è davvero bellissimo: si vede il grande lago di Santa Croce e una miriade di paesini e cime lontane, leggermente offuscate da piccole nuvolette. 


Dietro a noi il sole lotta contro i nuvoloni che risalgono dalla pianura pordenonese che vengono prontamente respinti dalle vicine cime e rimandate al mittente! Davvero un affascinante fenomeno da osservare! Come la breve finestra che si apre su un mare di nuvole o il gioco a nascondino della vetta del Cimon dei Furlani che appare e scompare tra le nebbie! 




Ci facciamo scattare la foto di vetta da un altro escursionista solitario, sloveno o tedesco, che si ferma il tempo di un panino e poi scompare giù per la ferratina. E poi rimaniamo sole in cima, con le uniche voci che giungono di tanto in tanto dal sottostante rifugio Semenza, che ci ripromettiamo di visitare, dopo aver scartato una improvvisa idea di chiudere ad anello rientrando per la Val Grande! Arriveremmo troppo tardi per la gustosa cenetta che ci preparerà Luca! 


Dopo aver pranzato, sfamato alcuni audaci gracchi, firmato il libro di vetta e fatto il timbro, non ci rimane che ridiscendere e affrontare le nebbie che sono risalite lungo la vallata ma che non ci impediranno di osservare fischiettanti marmotte e fare un rientro alternativo passando con il sentiero Gerometta, dal rifugio Arneri e poi calando giù per il sentiero che passando inizialmente a fianco della sterrata, s'inoltra poi nella faggeta ricongiungendosi per nostra sorpresa, con il sentiero percorso all'inizio della giornata, poco sopra  Casera Capovilla, dove abbiamo parcheggiato l'auto. 


Sono le diciassette e anche oggi ho fatto il pieno di lamponi e ribes! Felici e soddisfatte del bel giro, saliamo in auto e puntiamo verso casa: i nostri maschietti ci aspettano per cena!!!  

4 commenti:

montagne sottosopra ha detto...

qui non ci siamo mai stati...... naturalmente fa parte di quella lista che invece di accorciarsi si allunga....

Nadia ha detto...

Ciao Luca..secondo me,dato che tu e Flavio siete più audaci di me,potete fare incetta di cime facendo l'alta via dei Rondoi,così accorciate la lista che di sicuro si allungherebbe salendo solo sulla Cima Manera!!
Ciao e se vuoi,nel frattempo,vai in perlustrazione con Marisa fino alla forcella Palantina!

frivoloamilano ha detto...

Beh che dire: una bella "cordata" su un bel percorso. Anche per me il solo Col Cornier tra le cime della zona, però la tua idea della Altavia dei Rondoi...


ciao ;-)

Nadia ha detto...

Flavio...sapevo che ti avrei tentato!!!poi pensa...faresti incetta di timbri!!!ce n'è uno per cima!!!..occhio a quello di Cima Manera..lo trovi all'interno della scatolina dell'inchiostro perchè si è staccato dal supporto!!per fortuna che ho guardato!!ero già che imprecavo contro l'ennesimo furto di timbro!!!