Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 19 giugno 2016

Weg durch die wal, Via attraverso la balena

"Sdegnai la terra limitata, quella strada comune tutta segnata dalle impronte di tacchi e di zoccoli servili, e mi volsi ad ammirare la magnanimità del mare che non lascia ricordi"  H. Melville, Moby Dick
Mari e oceani silenziosi possono avere due dimensioni: orizzontale e verticale. I primi sono d'acqua, gli altri sono pietra. Quando le onde si fermano prima di infrangersi sugli scogli possono esse stesse diventare pietra. In un mare verticale abbiamo incontrato la balena. Silenziosa, nonostante la vicinanza a quelle strade che Melville non amava.

Solchiamo il mare alla ricerca della balena, ne vediamo il dorso mentre emerge dalla verdi cime degli abeti e dei faggi, piagati nel loro moto ondoso dal vento.
La pelle ruvida si lascia scorrere dalle mani. Docile. quasi non si accorge di noi. Ne saliamo le pieghe sfiorandole con delicatezza, senza fretta, cercando di non infastidirla.







Sotto un cielo che sembra farsi d'improvviso tempesta, d'un tratto emerge poderosa da un mare antico, di cui solo la pietra ha la memoria delle sue onde. Quelle onde fermatesi un attimo prima di spiaggiare e perdersi nella sabbia. 






Poi d'improvviso la calma. Lei riprende l'andare docile, in balia di un mare calmo, facendosi portare dalle onde, ci accompagna alla ricerca della rotta che conduce in porto.
"Nella vita di baleniere ai tropici vi avvolge una sublime mancanza di avvenimenti. Non sentite notizie, non leggete giornali, nessuna edizione straordinaria con resoconti impressionanti di banalità vi dà false e inutili eccitazioni; non udite parlare di dispiaceri domestici, di cauzioni fallimentari, di cadute di borsa, non avete mai il fastidio di pensare cosa mangerete a pranzo, visto che per tre anni e più tutti i vostri pasti sono belli e stivati nei barili e la lista è immutabile" H. Melville , Moby Dick
Il cielo si fa grigio mentre compiamo gli ultimi passi sulla schiena di Moby Dick e  approdiamo nel folto del bosco al sicuro dalle sue bizzarrie e dalle verticalità del mare di calcare


 "Ma non abbiamo ancora risolto l'incantesimo di questa bianchezza, nè trovato perchè abbia un così potente influsso sull'anima, più strano e portentoso, dato che, come abbiamo veduto, essa è il simbolo più significativo di cose spiritual, il velo stesso, anzi, della Divinità cristiana, e pure è insieme la causa intensificante nelle cose che più atterriscono l'uomo" H. Melville, Moby Dick

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