Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 17 ottobre 2017

Dente del Giudizio

L'autunno ha un suo fascino, questo si sa. Ma l'autunno in Val Cimoliana ne ha uno tutto suo. Specie nelle giornate limpide, nel primo mattino.
Passato Cimolais, ci si addentra nella valle profonda e l'alto si specchia nel basso, e viceversa. La luce calda del sole autunnale incendia i larici, risalta le crode stagliate contro il cielo blu, in basso la luce fredda e azzurra delle ombre avvolge il bosco ma non spegne il calore delle foglie rosse che ammantano la terra. Tutto si accentua a Ponte Gote, a Pian Fontana si raggiunge un fragile equilibrio per poi inebriarsi al sole raggiungendo il Rifugio Pordenone.


Attraversiamo le ghiaie che scendono dalla Val Montanaia e saliamo al rifugio, Ivan e Marika son seduti fuori, al sole, con due ragazzi, a far merenda. Ci sediamo, si chiacchiera, si gode la forza del sole, e ci si perde tra le parole e un bicchiere di vino. Di premura non c'è traccia e il tempo scorre lieve. Sono passate le undici quando lasciamo il rifugio e ci mettiamo in cammino per il Dente. L'avvicinamento è breve, ma come spesso accade da queste parti, in poco tempo ci si immerge nel silenzio spinto, selvaggio di questo angolo di Dolomiti, a pochi passi dalla processione che sale ai piedi di Nile.







Il camino all'attacco è freddo, negli ultimi scampoli di luce blu prima del mezzogiorno, ma le mani si scaldano subito accarezzando la pietra ruvida. Raggiunta l'intaglio del Ponte la vista si apre sul Pramaggiore. 
La sottile cresta  del Ponte ci conduce al Dente, che si erge diritto, tra noi ed il sole. l'ultimo tiro della Carlesso-Soravito ci conduce poco sotto la sommità, un ultimo passaggio tra i mughi porta all'esile cima, al sole, ed ad una vista meravigliosa e aspra.














La luce calda del pomeriggio ci avvolge durante le due brevi calate che ci riportano alla base. Sul viso sento la carezza del sole, leggera sotto una lieve brezza. 
Con calma riordiniamo le nostre cose e con un sospiro torniamo sui nostri passi, verso il rifugio, a godersi la fine di una giornata piena di luci e colori.



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