Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 11 agosto 2018

Lungo i ponti della Garnitzenklamm

Ferie.... caldo... tanto caldo!!!
Alla ricerca di un posto dove trovare un po' di refrigerio dalla calura che opprime la pianura ( e anche la montagna!!), fa capolino nella mia mente il ricordo di una delle primissime gite effettuate con il Cai di Codroipo: la forra Garnitzenklamm!
Così mercoledì partiamo alla volta di Hermagor e del vicino paesino di Moderndorf, dove parcheggiamo nel già affollato parcheggio: evidentemente in molti abbiamo avuto la stessa idea... soprattutto molti Olandesi!!! 
Paghiamo il biglietto mentre la cassiera ci ricorda che fino al ponte cinque il tracciato è facile, poi diventa difficile fino al ponte nove e difficilissimo nell'ultima parte!!! 


Essendo passati quattordici anni dall'ultima volta che ci siamo stati, ne io ne Luca ci ricordiamo fino a dove, quella prima volta assieme ad un piccolo Nicholas, siamo arrivati. Vedremo!
Ci avviamo in salita, lungo una tranquilla sterrata che dopo un po' si restringe a sentiero e s'inoltra nella forra. 






Costeggiando il torrente, tra pozze smeraldine e cascatelle, passiamo da un lato all'altro su stretti e arcuati ponti in legno. Il caldo che speravamo aver lasciato in Friuli, ci accompagna pure qui, facendoci sudare nonostante le fresche acque del torrente che scroscia vistosamente accanto e sotto di noi. 







E' solo acquistando un po' di dislivello e dove la forra si restringe un po' che una leggera brezza asciuga le nostre fronti e ci fa respirare meglio!!! Gruppetti famigliari si fermano qua e là su rocce e spiaggette a pranzare e, trovato anche noi un angolino appartato e ventilato, ci fermiamo all'ombra a gustare i nostri panini. 












Siamo alla fine del tratto "facile" e arrivati al ponte cinque ci si presentano due possibilità: attraversarlo e concludere qui il nostro giro o proseguire per la parte definita dalla cassiera "difficile". La curiosità di arrivare almeno al piccolo "rifugio d'emergenza" descritto sulla cartina, ci spinge a proseguire ancora per un breve tratto nel bosco e poco dopo lo raggiungiamo: è una piccola casetta in legno che ricordo di avere già visto quella prima volta con Nicholas! Ma il tratto dopo?


Un' occhiata oltre la casetta, svela un tratto di forra molto stretto, da dove arriva una famigliola, completa di bimbi piccoli! Beh... se ci sono passati loro... passiamo anche noi! E così, ci avviamo verso una stretta cengia rocciosa scavata nella parete che dà accesso ad un altro ponte e prosegue dal lato opposto, sempre in cengia attrezzata con cavo per poi tornare sentiero tranquillo e attraversare ancora due volte il torrente tramite ponti che si raggiungono con scale a pioli. 














Gabriele si diverte e ci dice "era proprio così che mi immaginavo questa forra!" Bene!!! Tramite una catena corrimano, attraversiamo per l'ultima volta il torrente e poco dopo siamo sulla sterrata del ritorno: che si rivelerà mooolto lunga e in alcuni tratti mooolto assolata! Solo i tratti nel bosco ci regaleranno un po' di frescura!!! Per fortuna Luca ci risparmia l'ultimo tratto in salita per raggiungere di nuovo il parcheggio e ci preleva sulla strada dove sbuca il sentiero 410!









Rivedendo una volta casa, le foto fatte la prima volta, scopriamo che con Nicholas eravamo arrivati fino alla fine della forra, percorrendo anche l'ultimo e classificato "difficilissimo" tratto, che altro non era che una lunga cengia stretta stretta, dove comunque il piccolo Nicholas era passato tenendosi bene al cavo. 


Da lì avevamo raggiunto la malga Kuhweger Alm per poi tornare al parcheggio tramite la lunga sterrata! Nicholas allora aveva otto anni!!! 
Che dire? Bravi i miei bimbi!!!

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