Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 8 giugno 2009

Da Trieste a Timau inseguendo il sole

Lo scorso venerdì le previsioni non davano scampo: ben 12 goccioline facevano bella mostra di se sotto la nuvoletta delle previsioni meteo. Eravamo in sede a guardarci negli occhi: che facciamo? Rimandiamo?
Un bel problema, anche perchè spostare l'uscita finale del corso di alpinismo è una bella rottura: altri impegni, altri corsi e il tempo non basta mai. Che fare? Alla fin fine giro di messaggi e ritrovo al sabato mattina. Poi si vedrà!
Durante la notte è venuto giù il diluvio e svegliarsi ha un sapore strano: quello del chi te lo fa fare!
Già! Chi me lo fa fare! Comunque sia si fà!
Siamo tutti li con il naso all'insù pensando al ritorno a casuccia e Claudia se ne esce con un "andiamo a Trieste!". Ok! Se c'è un pò di bel tempo in giro di sicuro è la!
E in effetti all'arrivo a Duino il cielo è variabile, anche se tira un forte scirocco, "finchè c'è vento siamo asciutti" sentenzia Moreno!
E' cosi fu!
....Se lo dice il direttore della Scuola di Alpinismo!! Vuoi non fidarti?

Le ore passano allegre e ventose, sospesa tra roccia verticale e mare orrizzontale, tra sole e pioggia:alla fine siamo riusciti a portare a termine una giornata che tutti davamo per persa, Alpinauta compreso; coronandola poi con un ottimo salame "punta di coltello" portato (e insaccato) da Raffaele, che "honoris causa" si è guadagnato la patacca da alpinista, secondo Moreno! E anche il grado di norcino ufficiale degli Orsi.

Sono ormai quasi le cinque che puntiamo verso il cielo scuro della Carnia. A Tolmezzo il cielo è nero e innumerevoli cascatelle scendono da ogni dove!
Il Tagliamento sembra avere la consistenza di un budino al caffe! E anche il But, che ci accompagna lungo la strada verso Timau ha la stessa faccia!
Il Gamspitz ci guarda scuro dal fondo della vallata mentre attraversiamo Paluzza.
Arrivati ai laghetti Gianni ci accoglie sorridente dicendoci "A l'è vegnut ju il disio di aghe!"
Per farci coraggio entriamo e ci consoliamo con una birretta. Mentre gustiamo i benefici effetti del luppolo, ci si guarda intorno: la fauna che popola il locale non è quella che ci si aspetta di trovare in un bar di Timau...
Infatti la serata che ci aspetta, tra le sue attrattive ci prospetta un tipico esempio di folklore carnico: un rave party sulle sponde dell'alto But, alle falde del Pal Piccolo e della Creta di Timau!!!
Dopo cena iniziano ad arrivare sempre più numerosi ragazzi di tutte le età (a capirla l'età) e di tutte le fogge.
Noi ci dirigiamo sotto una pioggerellina verso i bungalow in mezzo alla foresta e mentre entriamo nei sacchi a pelo iniziano le danze nel fondovalle: un continuo e cupo bum-bum-bum-bum sale attutito dal bosco fino a noi.
La notte passa e al risveglio il sottofondo musicale è ancora attivo.
Per tutta la notte si è ballato ai laghetti! Mentre andiamo a riportare le chiavi a Gianni ci sono ancora dei fantasmi inebetiti che si dimenano davanti alle casse: alle otto del mattino girano birre da mezzo al posto del cappucino!
Lasciata alle spalle l'umanità del rave saliamo alle placche di Val di Collina.

Il cielo è plumbeo a nord, verso il Coglians, ma qualche raggio di sole ci dà speranza. Iniziamo ad arrampicare e il tempo tiene. Siamo ormai fuori quando le goccie si fanno sentire. Sempre più insistenti. Mi calo velocemente in sosta e con il mio allievo inizio a preparare la discesa in corda doppia, raggiunto in breve da Moreno e dai suoi due allievi. In un attimo si scatena il temporale: le belle placche lavorate si trasformano in ruscelli verticali e l'ambiente diventa surreale. Oltremodo umido!
Scendiamo veloci, per quanto possibile, lungo le corde doppie, sotto la pioggia. Anche questo è alpinismo!

Più o meno zuppi arriviamo alle auto dove trovo l'Alpingirl, salita fin quassù per sfuggire alla noia di un fine settimana piovoso.
Il piccolo AlpinBoy scalcia nella pancia. Gli fa veramente bene l'aria di montagna!! Oppure voleva venire anche lui sulle placche?

2 commenti:

Antonella ha detto...

sembrano le dodici fatiche di ercole più che l'uscita finale di un corso roccia. ah ah ah

Carlo a ts ha detto...

A trieste c'è sempre il sole!! te voi metter!!
ma stare a casa no è? troppo facile! e allora... prendetela la pioggia