Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 23 giugno 2009

Il Dio delle piccole cose

Alla costante ricerca di itinerari facili ma remunerativi, tempo fa, scrutando attentamente la cartina delle Dolomiti di sinistra Piave,il mio sguardo fu catturato da un percorso circolare sopra l'abitato di Claut. Una veloce ricerca su internet rivelò l'itinerario adatto alla mia situazione: poco dislivello, corto, facile, ma sopratutto panoramico. Bene, alla prima occasione giusta ci sarei andata!
L'occasione si presenta domenica. Luca è via da venerdì in casera Pal Grande per i lavori di manutenzione, le amiche sono tutte impegnate, io sono sola con Nicholas e ho un impegno per il tardo pomeriggio. La cosa giusta al momento giusto!


Il meteo, dopo gli acquazzoni di sabato mattina, si preannuncia bello e preparo gli zaini con un misto di entusiasmo e ansia. Conscia che la data del lieto evento si avvicina ma incapace di stare lontana dalle amate montagne, cerco di non strafare e di limitarmi ad itinerari vicino alla civiltà, non si sa mai... specie se Luca non è nei paraggi.

Partenza alle 8.15 e via verso Claut! Il cielo è azzurro e offre allo sguardo un limpidissimo arco alpino! La strada si presenta deserta, tanto che la mia piccola Punto viaggia senza intoppi fino alla meta in tempo record. Perdo quasi più tempo a trovare l'imbocco della stretta e ripida stradina che ci porterà all'inizio del sentiero naturalistico del Col dei Piais.

Parcheggiata l'auto sul tornante indicato dalla relazione, mi avvio assieme a un tranquillo Nicholas fino all'imbocco del sentiero e iniziamo la salita su terreno gradinato e immerso nella boscaglia. Qua e là, la vista si apre per fugaci panoramiche sull'abitato di Claut, che lasciamo sotto di noi, e sui monti che lo circondano.
Salgo con calma, godendomi la fresca mattinata e ammirando i numerosi fiori che incontriamo sul sentiero: ognuno sembra ospitare uno specifico insetto, tanto che divertita ne approfitto per far pratica con il "macro" e li fotografo tutti!
Il sottobosco è tutto un cuscinetto uniforme di verdi eriche e passo dopo passo raggiungiamo la Stalla Piais e il suo prato, dove il mio sguardo viene catturato da un bellissimo e unico giglio rosso che merita una foto tutta sua!

Il sentiero, fino ad ora in leggera salita, si appiana e aggira il colle dal suo boscoso e ombroso lato nord. L'atmosfera silenziosa che regna in questo tratto è di quelle che ti fanno venire in mente le storie del bosco di Mauro Corona, tanto che mi aspetto la comparsa di qualche simpatico folletto o come minimo di qualche abitante del bosco.Tengo pronta la macchina fotografica per tale evenienza, purtroppo inutilmente, nonostante si odano solo i nostri passi tra le foglie e il mormorio del Rio Settimana che scorre sotto di noi.
Tutto il resto è silenzio!
Incredibile se penso che l'abitato di Claut è così vicino!

Arrivati al bivio,presso una vasca d'acqua seminascosta tra gli alberi, imbocchiamo il sentiero che ci porta verso la cima del colle, tralasciando quello che ci riporterà a Claut.
Poche svolte e gli alberi si diradano lasciandoci definitivamente al caldo sole e alla bella visuale che si apre in giro e sotto di noi.
Sopra il prato che decora la cima, sorge la piccola cappella dedicata a San Gualberto...che però oggi non troviamo in sede...visto che all'interno non troviamo altro che un piccolo Crocifisso, una Madonnina, alcuni vasetti di fiori finti e...il libro di vetta!!! Siamo a 876mt !!! Purtroppo anche qui, alcuni sconsiderati hanno abbandonato i loro rifiuti, due bottigliette d'acqua vuote, che infilo nello zaino per riportare a valle!


Sono solo le undici e ci sediamo sui gradini di cemento a goderci la visuale e a gustare i nostri panini. Sopra di noi bianche nuvolette alla Heidi si rincorrono e una leggera brezza rende la temperatura del sole perfetta.
Attendiamo il suono delle campane di Claut che annunciano il mezzogiorno per rimetterci in marcia. Ripercorrendo il sentiero della salita noto i segnavia biancorossi: in confronto a quelli che si incontrano regolarmente su altri sentieri, questi sono davvero piccolini, non disturbano, e mi viene in mente il titolo di un libro: il Dio delle piccole cose.
Nonostante non l'abbia mai letto, ho sempre avuto l'impressione che parlasse della capacità di apprezzare quelle piccole cose che, spesso per distrazione o offuscate da altre più appariscenti, non notiamo.
E queste piccole cose e di quanta soddisfazione possono dare, le noto oggi, più di qualsiasi altro giorno: le piccole striscioline biancorosse, i piccoli insetti sui fiori, questo piccolo colle che abbiamo così facilmente risalito ma che ci ha offerto un così bel panorama!
Devo ammettere che se non fosse stato per la gravidanza tutte queste piccole gite le avrei relegate alla mia vecchiaia, offuscata com'ero da mete più grandi e altezzose! Ma la vita ci offre le opportunità, se non per cambiare completamente, almeno per ridimensionare i nostri stili e apprezzarne le molte sfaccettature.



Con questa serena consapevolezza nella mia mente, raggiungo Nicholas che mi attende presso il bivio e cominciamo a scendere in direzione di Claut. Il sentiero scende tranquillo tra gli alberi, passando accanto a un bel casolare, per poi attraversare una zona rocciosa e immettersi nuovamente nel bosco: anche qui mi attende una piccola sorpresa, tante e buone fragoline rosse!!!


Il sentiero termina stranamente su una strada asfaltata! Ma come? Dovevamo incrociare il sentiero dell'andata e invece siamo..? Boh! La frase "quando i segnavia ti portano fuori via" passa per la mia mente mentre consulto la cartina: evidentemente il percorso è stato cambiato per ampliare il giro o per raccordarsi all'altro itinerario della zona, il Truoi de l'Arthith.
La mia cartina non è aggiornata evidentemente e dopo un attimo di smarrimento, prendiamo a scendere per la strada asfaltata e passando accanto a vecchie case rimesse a nuovo, raggiungiamo di nuovo la nostra auto.
Il cielo si è nel frattempo rannuvolato e mentre dirigo la Punto verso casa ripenso alle piccole cose di oggi, al loro prezioso valore e quando arrivo a casa ritrovo il sole!

6 commenti:

Annarita ha detto...

bella la foto della fragolina e brava tu, come sempre. uscira con zaino e scarponi l'alpinfrut

Lorenzo ha detto...

Forse le bottigliette gli servivano per bagnare i fiori finti, ora sranno tutti appassiti :-)

Piero ha detto...

sarà andato al mare il santo!
bella la nuova grafica

Frivoloamilano ha detto...

Macro di un micromondo, belle foto.
Però, adesso Nadia,riposo, non farci stare in pensiero......

ciao e saluti all'alpinfamily

Anonimo ha detto...

...che belle cose. E' proprio vero. Il Dio delle piccole cose....
purtroppo ce ne rendiamo conto troppe poche volte...

Mi sembra che stai bene Nadia. Ricordami la scadenza. Meno di 10 giorni? Ho finito il turno adesso e siccome mi è arrivata voce che il tuo alpinAuta ha fatto la Vinkler...ero passato di qua. Ma le tue frasi mi hanno dato più gioia e tenerezza che non una "impegnata" ferrata di fine giugno. Auguri Nadia, Auguri Luca ed Auguri Nicholas.

D. J. ed Amalia

Anonimo ha detto...

Mi hai detto di leggerlo e io l'ho fatto.
Si, hai ragione. A pensarci sono le piccole cose che fanno grande la vita, le grandi cose la rendono difficile e a volte portano delusioni. Grazie!
Amalia