Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 18 agosto 2009

Test passeggino in Val Settimana

Dopo molte indecisioni sull'itinerario adatto a testare il nuovo passeggino, la scelta cade sulla Val Settimana e il rifugio Pussa. Non essendoci mai stata, sono curiosa di esplorarla e metto in programma un eventuale visita anche alla casera Senons.
Mercoledì la partenza è tarda, dettata dai ritmi famelici dell'ultimo arrivato e così alle 10, caricati i pargoli in auto e incastrato alla meglio il bello ma ingombrante passeggino nel bagagliaio,dirigo finalmente la mia Punto verso Claut.
Guidando scruto preoccupata il cielo: nuvoloni scuri aleggiano su tutta la zona del Piancavallo facendomi pentire di avere scartato un'uscita in zona Giulie e di non avere consultato il meteo
ieri sera! Non andremo mica a prendere pioggia?
Decido di proseguire lo stesso e rimando la decisione a quando arriveremo a Barcis: è o non è quello che intravedo in quella direzione uno spiraglio d'azzurro? E in effetti, passata la lunga galleria del monte Fara il sole splende e tiro un sospiro di sollievo! ...Che si trasforma in un sospiro di rassegnazione quando, arrivati a Barcis Gabriele reclama insistentemente di nuovo il suo latte! Urge trovare piazzola di sosta perchè il pargolo proprio non sente ragioni quando ha fame!! Poco fuori Barcis mi arrendo e mi fermo per nutrire il furioso e famelico Alpinfrut! ..e un'altra mezz'ora se ne va!
Rifocillato l'orsetto riprendiamo il nostro percorso e prima del paese di Claut imbocchiamo la strada che costeggia le limpide acque del torrente Settimana. Con cautela, visto le ridotte dimensioni della stradina, percorriamo la valle che alterna tratti asfaltati e boscati a tratti sterrati e franosi, attraversando il torrente varie volte e ammirando le cime che delimitano la vallata.
Oltrepassato il Ponte del Ciartér e il suo parcheggio, decidiamo di posteggiare a quello successivo, presso il bivio con il sentiero che sale al ricovero Casera Pramaggiore.
Siamo vicini al rifugio e la strada sterrata ci permetterà di testare il nuovo passeggino: la sua apertura richiede un rapido sguardo alle istruzioni ma poco dopo siamo tutti e tre in cammino.
Il bosco che attraversiamo lascia presto il posto ai prati che contornano casera Pussa, al momento chiusa per lavori di sistemazione, e al largo parcheggio colmo di auto degli avventori del rifugio.
Il passeggino va che è una meraviglia, mangiandosi la sterrata senza grossi sobbalzi, visto anche il fondo in buono stato.
Gabriele del canto suo se la dorme come al suo solito, notando poco la differenza!
Sulla destra diparte la strada che porta alla casera Senons, ma è gia mezzogiorno e rinunciamo dirigendoci al rifugio. Oltrepassato lo stretto ponticello in legno dove il passeggino ci passa a pelo, risaliamo la stradina ed in breve raggiungiamo il bel rifugio da cui si sprigiona un buon profumo di frico.
Entro per fare il timbro e dopo una foto ai pargoli davanti al rifugio ci spostiamo per mangiare i nostri panini presso la sua piccola Cappella posizionata poco distante su un verde prato contornato da alberi.
Seduta sulle panchine all'esterno ammiro le cime che si stagliano grigie sopra il verde della vallata cercando di individuarne i nomi sulla cartina: Vetta Fornezze, Monte Burlaton, Caserine Alte, Basse ... chi lo sa, non conosco la zona, ma di certo mi piacerebbe un giorno percorrere anche i sentieri che le attraversano, magari in compagnia di un cresciuto Alpinfrut.

2 commenti:

Ilenia Zigaina ha detto...

Grande!!! ne terrò conto al momento opportuno, un bacione al piccolo alpinauta!

Anonimo ha detto...

Gran bella descrizione, grazie, domani ci vado con la mia tribù. Loris