Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 9 dicembre 2009

Casera Confin e Ungarina

Sono le sette quando esco di casa e scendo in garage. Sopra di me una cornacchia mi gracchia il suo buongiorno in un cielo che piano piano cede la sua coltre buia ai primi bagliori dell'alba. Ricambio il saluto con un bel "craaa" e salgo in auto.
L'incontro con Ilaria e le sue amiche è per le 7.45 a Gemona e mentre mi dirigo all'appuntamento il mio sguardo è catturato dall'esplosione di colori arancio e rosa che si riflettono nello specchietto retrovisore. Ma quanti di questi spettacoli della natura ci perdiamo nascosti tra le alte case delle città dove viviamo o semplicemente perchè ci pesano le alzate mattiniere? Devo ammettere che solo la prospettiva di andare "in mont" mi convince a simili levatacce mattutine invernali dove il caldo del letto t'invoglia a non abbandonarlo!

Arrivo a Gemona in anticipo sull'orario ma poco dopo altre due auto parcheggiano accanto alla mia: le occupanti si guardano in giro cercando un viso conosciuto. L'arrivo di Ilaria ci fa uscire tutte e tre dalle nostre auto all'unisono: aah, ecco chi erano! Le amiche di Ilaria, Diana e Tundra. Dopo le presentazioni e un caffettino per suggellare le nuove amicizie saliamo tutte sulla mia auto e ci dirigiamo a Venzone e da qui in Val Venzonassa.

Parcheggiata l'auto presso la galleria, ci vestiamo in fretta e ci dirigiamo verso il borgo Prabunello chiacchierando allegramente. Il cielo sopra di noi è nuvolo ma per fortuna sembra reggere. Raggiunto il piccolo borgo seguiamo la carrareccia che con vari tornanti ci porterà alle casere Confin e Ungarina. Scambiamo quattro chiacchiere con un simpatico sioretto del Cai di Tricesimo che ci ha raggiunte ma che non verrà con noi, preferendo proseguire verso forcella Tacia. Dopo un paio di battute sul fatto che siamo tutte in giro senza i nostri omenetti ci saluta e proseguiamo verso le nostre rispettive mete.

Siamo a metà dei tornanti quando cominciamo a pestar neve ma per fortuna ce n'è poca e piena di piccole orme fatte sicuramente da qualche volpe. Il cielo di tanto in tanto si apre e qualche timido raggio di sole si fa spazio tra le nuvole grigie ma l'attimo è breve e il loro calore non ci raggiunge.

Arrivate al bivio puntiamo prima verso i tetti verdi di casera Confin dove un tavolo con panche ci ospita per un piccolo spuntino.

Raggiungiamo infine anche casera Ungarina e uno stabile che sembra essere un bivacco che però è chiuso a chiave, peccato. Il laghetto della casera è ghiacciato e la neve dove si è accumulata è alta fino a sopra il ginocchio.

La vista si apre sul Tagliamento e sui monti incorniciati di bianco che ci circondano. Le amiche di Ilaria sono entusiaste, non avendo mai frequentato questa zona. Certo con il sole sarebbe tutta un'altra cosa ma per oggi ci dobbiamo accontentare!
Sedute sul muretto dell'abbeveratoio mangiamo i nostri panini e l'idea di completare il giro ad anello scendendo per la chiesetta di San Antonio, viene scartata dopo un paio di ravanamenti nella neve. L'incertezza su dove effettivamente scorra il sentiero ci fa desistere e optiamo per un tranquillo ritorno per la via di salita.


Raggiunta di nuovo l'auto ci cambiamo e , se gli uomini in questi momenti optano per una birretta, le donzelle invece optano per una buona pasticceria! Dopotutto abbiamo consumato oggi!!! Bisogna un po' rifarsi!

8 commenti:

Antonella ha detto...

mi piace tantissimo questo posto, ci andro almeno 3 volte l'anno. con la neve ancor più bello

Piero ha detto...

brava Nadia, una mamma che sa ritagliarsi i suoi spazi! e l'omp cui frus!!!

Annarita ha detto...

condivido il pensiero di Piero, non è da tutte. io non li lascerei sole con il papà le mie trappole! troverei un marito impazzito al ritorno
bella la venzonassa, selvaggia e bianca

Carlo de Ts ha detto...

eeeh Nadia! si fa la bella vita eh?
e lasci il tato con l'Alpinauta? chissa come verrà su!!!

Laura ha detto...

belle foto e belle parole, una piacevole scoperta questo blog

Ilenia Zigaina ha detto...

ma che invidia, ma la mia panza inizia a levitare e la mia voglia di montagna a venir meno!! Giusto una passeggiata in rosandra!

frivoloamilano ha detto...

Bel posto. Prima o poi andrò anch'io a fotografare quei tetti verdi.

ciao ;-)

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Innanzituuto un saluto a tutti e specialmente ai nuovi arrivati che ringrazio per i complimenti!
L'Alpinauta si offre volontario di tenere i pargoli,dopotutto si rifà ben con le sue uscite montane pazze.
@Ilenia:la panza non è stato un problema...ci son tante belle passeggiate semplici semplici..che non avrei mai scoperto se non fosse stato per quell'ingombrante panzona!
@Frivolo:io ci tornerò ma in primavera o autunno...voglio vedere quei bei prati verdi lassù e magari fare l'anello!