Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 2 agosto 2011

Hochstuhl...dove la roccia incontra il prato

Domenica la sveglia suona alle sei e dopo aver svegliato un "po' bruscamente" l'Alpinauta (mai svegliare un orso che dorme!), in quaranta minuti siamo in auto, direzione Tarvisio e Austria.
Per la prima volta Gabriele è rimasto a dormire dai nonni, concedendoci così di partire presto per questa meta, le cui foto sul forum di montagna mi hanno tanto ingolosita.
Passiamo Tarvisio e, dopo un po' di "conflitti" con il navigatore "leggermente confuso", raggiungiamo il piccolo paesino di Feistritz im Rosental  dove imbocchiamo la lunga strada che porta nella Baerental e alla località Johansenruh dove parcheggiamo. Ci sono gia molte macchine..d'altronde è domenica e gli austriaci non stanno a casa, nemmeno con un meteo incerto come quello di oggi. Il cielo sopra di noi è infatti grigio, ma per fortuna tutte le cime sono libere e le previsioni odierne danno assenza di precipitazioni. Conscia che non si può avere sempre tutto, imbocchiamo il sentiero 603 che all'inizio costeggia e poi incrocia la sterrata che sale alla Klagenfurter huette e che con varie scorciatoie ci porta al bivio per la ferrata posto ai margini di un ghiaione. 





Una traccia sale tra le rocce e in breve ci porta all'attacco della cresta nord dell'Hochstuhl dove parte la ferrata che con una serie di ripide staffe ci porta velocemente in alto. 





Il primo tratto si sviluppa lungo un costone boscoso che più in alto lascia spazio a tratti di roccia e mughi che fanno sudare per bene Luca mentre io sento solo la frescura delle piccole goccioline di pioggia che cadono dalla nuvoletta fantozziana sopra la cima! 







Uno sguardo apprensivo al cielo, che però non presenta nuvole temporalesche nei dintorni, e raggiungiamo la cresta che con vari saliscendi e un canalone ci porta alla cassetta del libro di via (c'è anche il timbro della ferrata!) e poco dopo sulle ghiaie del pendio sommitale. 




La vista si fa panoramicissima e lo sguardo ora spazia su laghi, vette e vallate Austriache e Slovene: si vede anche il Triglav e il lago di Bled! E il sole finalmente fa la sua comparsa regalandoci un bel cielo azzurro, anche se grosse nuvole di condensa salgono dalle vallate slovene.




Tolti gli imbraghi, risaliamo il pendio e "passiamo" il confine: ignorato il bivio per il vicino rifugio sloveno, il Presernova koca, che sbuca oltre una collinetta, raggiungiamo la vetta dell'Hochstuhl....o Stol, per gli sloveni. 


Un paio di foto con la croce, un altro paio con il libro di vetta, posto sulla cima vera e propria e dopo la firma e il timbro ci sediamo finalmente a pranzare! In cima per fortuna c'è pochissima gente, sparpagliata qua e la sull'ampia dorsale e ci possiamo godere il panorama in tranquillità, assieme ad un simpatico gracchio goloso del nostro pranzo.




Riprendiamo il cammino e scesi al rifugio sloveno faccio il timbro e scambio un paio di chiacchiere in uno stentato italiano con l'anziano gestore del rifugio. Da li oltrepassiamo una selletta erbosa che precipita sul sottostante vallone ghiaioso: un sentiero cala giu tra le ghiaie ma Luca preferisce scendere velocemente e si getta giu per il ghiaione mentre io faccio tutto il giro godendomi questo "mondo grigio". 







Ci ritroviamo alla base e dopo un tratto in falsopiano, saliamo lungo un canalino fiorito alla vasta e verdissima insellatura di Bielschitzsattel che divide la cresta della Edelweiss Spitze dalla cima Bielschitz/Svacica. 


E' sorprendente l'alternarsi del grigio delle rocce e del verde dei prati.....la visione quasi toglie il respiro!


Un piccolo arco naturale in una roccia poco sotto la sella cattura lo sguardo: al di là di esso il sentiero cala giu  verso i prati della Klagenfurter hutte divisi nettamente dalle ghiaie che scendono dalle cime sotto le quali siamo appena passati dal lato opposto. 



Un piccolo tratto attrezzato con cavo, un canalino, un breve tratto nel bosco e siamo all'affollato rifugio austriaco. Due birre e due dolci e possiamo tornare felici al parcheggio!




Nonostante le Karawanke non siano altissime (la cima più alta, l'Hochstuhl è alta "solo" 2238m) offrono lo stesso  appaganti salite con buoni dislivelli e divertenti sentieri e ferrate.
Un mondo da scoprire, un po' alla volta: alcune cime già hanno catturato il nostro interesse! Ci torneremo ancora!

5 commenti:

Laura ha detto...

a pochi passi da noi, ma sconosciuti, questi angoli di montagna. posto bellissimo

frivoloamilano ha detto...

Bella escursione. varia e in sicurezza....del resto eri assieme ad un (quasi) IA!

ciao Alpinauti ;-)

antonella ha detto...

bellissimo! ho recuperato la cartina alla odos e in settimana vado a scoprire questi luoghi, ma senza ferrate! Grazie alpinauti, con i vostri viaggi ci date superconsigli

Carlo de TS ha detto...

ci andai anni fa, e sono veramente bei post, anche se con quote relativamente basse. bello!
la ferrata però non ricordo di averla fatta, uno stimolo per tornare

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Un mondo vicino,le Karawanke,che meritano di essere visitate e che offrono giri per tutti i gusti!
Ve lo consigliamo! ;o)))