Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 5 ottobre 2011

Brentoni, spigolo sud

Le giornate si accorciano, e alle sei del mattino fa ancora buio. Il respiro del giorno che nasce è caldo e contrasta con il brivido che dà un cielo pieno di stelle che, piano piano, si nascondono al sorgere del sole.
La meta è lo spigolo sud del Brentoni, lungo la bella e facile via tracciata dai fratelli Peratoner negli anni sessanta. Con me e Claudia ci sono Stefano, Elena e Alberto, alla prima via "da attrezzare" dopo il corso di alpinismo.
Arriviamo a Sella Ciampigotto mentre il sole di questo inizio di ottobre scalda la pelle e fa evaporare l'umidità notturna del bosco.
Prepariamo il materiale e ci incamminiamo verso la nostra meta. Arriviamo alla fine della mulattiera, e prima di imboccare il sentiero che sale verso il Brentoni mi assale un dubbio..."ragazzi avete preso su i martelli?" ...sguardi persi e Stefano, chiavi in mano, inizia a correre verso le macchine per recuperare quanto dimenticato.
Intanto che aspettiamo il suo ritorno ci godiamo il panorama: Antelao, Pelmo; Civetta, Marmarole e la Regina delle Dolomiti che ci mostra il suo mantello d'ermellino.



Stefano ci raggiunge nuovamente e riprendiamo l'avvicinamento; dopo un lungo traverso in falsopiano, risaliamo i ripidi verdi che ci portano alla base del canale lungo cui sale la via e ci prepariamo.
Parto con Elena e Alberto, e resto subito sorpreso dalla buona qualità della roccia, su difficoltà contenute trovare roccia cosi solida non è cosa da tutti i giorni. 



La salita è spensierata, si protegge facilmente e la via è ben intuibile. Saliamo tranquilli sotto un cielo terso e senza minacce. La roccia è calda e l'aria è tiepida nel pomeriggio assolato. 
Un pò in ritardo sul previsto usciamo sul cengione della via normale da sud. Il tempo di far su le corde e riporre il materiale ed ecco che arriva Stefano in cengia e inizia a recuperare Claudia, che all'ultimo tiro, gli ha ceduto il timone della cordata.




Iniziamo la discesa lungo la normale, che ci riserva qualche bel passaggio aereo prima di lasciarci alla normale da ovest alla cima. Stiamo vicini per evitare che qualche sasso smosso possa colpire qualcuno. Come spesso accade la discesa richiede più attenzione della salita, ma procediamo senza fretta e raggiungiamo senza problemi i prati che ci portano al sentiero.
Le cime iniziano a tingersi di rosa e giallo mentre continuiamo la discesa a Sella Ciampigotto. Mi fermo più volte a guardare la via percorsa, che nella luce del tramonto acquista maggior definizione. Davanti a noi si alza la falce della luna, a salutare la bella giornata trascorsa, mentre ci immergiamo nella tavolozza di colori del bosco di larici.

2 commenti:

Laura ha detto...

che belle foto, dei controluce e dei giochi d'omnìbre molto belli

Annarita ha detto...

cima un pò "fuori mano" ma affascinanti. se la pesarina avesse una strada migliore ci sarebbe più facile e invitante arrivarci