Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 6 novembre 2011

Peralba d'autunno

SMS:
"Domani h7.00 in palestra"
"No, almeno le 8!"
"Ok, va bene"
"Grazie"
Inizia cosi la mia notte di Halloween, con un compagno di cordata che farà le ore piccole!
Martedì il risveglio è morbido, il tepore della giornata è insolito per il giorno di Ognissanti.
Stefano è puntuale e carichiamo velocemente in auto zaino e corde e partiamo alla volta delle sorgenti del Piave. Per strada non incontriamo anima viva, nonostante l'ora tarda e in meno di due ore siamo al parcheggio sottostante il rifugio Calvi. Poche auto e un gradevole tepore nell'aria. Scegliamo il materiale ed iniziamo la salita verso la ferrata Sartor.



All'imbocco del sentiero delle marmotte sento la gamba addormentata e la testa pesante: ommioddio!! Sembra proprio che non ce ne sia oggi! Vedo Stefano davanti a me chilometri. Raggiungo con fatica e fastidio il rifugio, dove anche Stefano conviene che non ho un aspetto dei migliori. Continuo convinto verso l'attacco, dove mangio qualcosa e torno in me!
Che sia colpa del fatto che non ho baciato l'Alpingirl prima di uscire? Che siano le sue arti magiche ad avermi momentaneamente fatto perdere le forze? Boh! Comunque sia si riparte!
La via delle placche è un facile e divertente quarto e propongo a Stefano di condurre la cordata, cosi inizia a prendere confidenza con le salite in ambiente. Leggiamo la relazione e parte... via a destra... Stefano a sinistra, inseguendo la sicurezza di un filo di Arianna fatto di spit luccicanti.

"Stefano.. a destra! La via sale a destra!"
"Ma non c'è niente di la!"
"Vai, vai che c'è!" e infatti qualcosa c'è: la via!
Proseguiamo su dell'ottimo calcare, caldo e grippante, finché non sento una grande imprecazione con tono preoccupante: Stefano ha smosso un colosso di pietra, che per fortuna ha deciso di starsene buono buono... senza far danni.
Continuiamo a salire fino al termine della via, godendoci panorama e giornata. 

Attrezziamo la doppia e giù di corsa verso gli zaini. Sulla seconda e ultima calata ci teniamo verso destra, per aggirare uno spigoletto dietro al quale trovare l'attacco della Scanu. Un terzo tranquillo: riparte Stefano. Un pò di indecisione sulla strada da seguire, qualche consiglio: trovata la via. Dopo un pò silenzio e minuti che passano. Un chiodo c'è, ma è in alto, e il mio capocordata non si fida. Dopo qualche tentativo si sono fatte le tre e mezza e lo invito a scendere. Sistema alla meglio un cordino e si cala. Sarà per un'altra volta.
Scendiamo solitari verso le auto, c'è solo una cordata che sta scendendo in doppia sulla via delle placche. 
Noi scendiamo parlando di vie da fare, di posti da visitare. Un'infinità. Camminiamo nel fresco del tramonto. Piano piano il giorno cede il passo alla sera, regalandoci un rosso tramonto sul Lastroni e sul Rinaldo.

2 commenti:

Carlo de Ts ha detto...

cos'è ... nadia diventa criptonite se non la baci? ah ah ah! diventi vecchio cayo!

Antonella ha detto...

che bei colori, con poca gente, in silenzio, bellissimo