Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 13 maggio 2012

Il richiamo


E lì che lo senti, a metà tra cuore e stomaco.
Un mix di ansia e dolorosa nostalgia che ti assale quando volgi lo sguardo verso quelle cime che tanto ami o quando il ricordo di passate uscite ti sorprende nel bel mezzo di un lavoro.
E la tua mente vola...


E ti vedi gia là, piccolo di fronte a Lei, a camminare su quel sentiero o ad arrampicare su quella parete, con il sudore che ti bagna la fronte o con il freddo che ti gela le mani. Stanco guardi in su, verso quella cima che sai che ti aspetta e che non ti deluderà. Perchè lassù puoi abbracciare con lo sguardo l'infinito e sorprenderti di quanto piccole sono le case o profonde le vallate, lungo il fiume e immenso il cielo. Quel cielo che se alzi un dito puoi quasi sfiorare, toccare le nuvole sopra la testa. Quelle nuvole che a volte vedi arrivare e che dispettose ti avvolgono nel loro silenzioso abbraccio. Quelle stesse nuvole che a volte scelgono di sorprenderti e regalarti il privilegio di essere tu sopra di loro, sopra quel mare di panna che divide il grigiore terreno dal limpido azzurro superiore. 


E a te sembra di essere in Paradiso, con il cuore che scoppia di gioiosa meraviglia, mentre lo sguardo si fa lucido e ti commuovi per quanto fortunato sei a godere di tutto questo. “Tutto questo” lo vorresti spiegare a chi non capisce, a chi non comprende “tutto questo” andare, “tutto questo” voler salire, “tutto questo” incomprensibile richiamo.
Ma non si può spiegare a chi “questo richiamo” non lo sente.
E intanto Lei chiama.
E tu rispondi.
Perchè non ne puoi fare a meno. 

5 commenti:

ketlin ha detto...

vorrei aggiungere di quando sei al lavoro dentro l'ufficio, guardi fuori vedi le montagne e son li che sembra ti chiamino e di esortino a mollare tutto ciò che stai facendo e di andare a trovarle, di percorrere i loro sentieri e di godere dei momenti magici che solo in un bosco, lungo un torrente o su una cima puoi vivere

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Infatti Ketlin!quasi speri che ci sia foschia per non vederle e soffrire!

frivoloamilano ha detto...

Come ti capisco, come ti capisco! Io tutti i giorni "percorro"la cresta dei Musi, l'orizzonte che vedo della mia finestra e la mente vola.

ciao ;-)

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Flavio..come dicono, mal comune mezzo gaudio. Facciamoci coraggio..fino alla prossima salita!!!

Alessandra Barbone - I sognatori di cucina e nuvole ha detto...

Hai ragione Nadia! E inutile tentare di spiegare cosa spinge ad andare in montagna con fatica a tutti quelli che non provano la gioia di salire!
Come vorrei poter vedere anche io i monti guardando fuori dalla finestra!