Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 3 agosto 2013

Creta di Pricot

Il caldo della settimana si riflette sulla voglia di fare della domenica. Puntare la sveglia alle sei meno dieci non mi alletta, ma abbiamo deciso di sfruttare il fresco... quindi...
A inizio settimana volevo fare qualcosa di sostenuto, ma man mano che si avvicinava domenica la forza mentale calava in maniera proporzionale al caldo. Alla fine decido per la salita della Di Marco-Lomasti. Saita divertente e panoramica, ma non troppo impegnativa.


Superata la baita Winkel adocchiamo la parete e cerchiamo di individuare la linea di salita tra le nebbie.
Lasciamo il sentiero e iniziamo il breve calvario, che in un bagno di sudore (ma non doveva fare fresco?) ci porta a risalire per intero il ghiaione, fino alla cengia che porta allo spigolo dove sale la via.
Ci prepariamo senza parlare e iniziamo a salire nel silenzio e nella solitudine della valle.

La roccia è fresca e appena ci alziamo un pò inizia a soffiare una dolce e benevola brezza, che asciuga la fronte e rende leggero lo spirito, e in sosta è pure capace di regalare qualche brivido mentre il compagno sale.



Saliamo alternati al comando e in poco meno di tre ore usciamo dalla parete, e come spesso accade, il peggio ci aspetta. Tra noi e la cresta dove passa l'altavia un bel prato ripido e scivoloso!






Raggiunto l''intaglio sulla cresta dove l'altavia cambia versante iniziamo la discesa che i porta alla Sella della Pridola e nuovamente in Winkel, non prima di essere passati nel "forno a mughi" dove ci cuciniamo per bene, prima di ritrovare un pò di sollievo nei boschi del Winkel.

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