Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 1 dicembre 2013

Anello del monte Vas

Mercoledì, infrasettimanale con Barbara e Diana: visto l'infausto bollettino valanghe, optiamo per una meta vicina e tranquilla dal punto di vista nevoso. L'anello del monte Vas!
Ritrovo comodo comodo alle nove a Gemona e poi via, direzione Villa Santina, Lauco, Vinaio, Plugna e la piccola località di Pesmulet, dove parcheggiamo.



Il sole splende sulla neve che ricopre i prati a bordo strada, mentre ci avviamo verso la località Vas, accolte da tanti cagnolini abbaianti....e calorosi...come il cucciolone nero che ci rincorre e cerca di afferrarci i polpacci per gioco!!!! Per fortuna, arrivati alle case di Vas, un altro cagnolino attira le sue attenzioni e ci lascia proseguire oltre senza timori "azzannatori"!! Imbocchiamo così la forestale innevata e alberata, che ci porterà tutt'attorno al monte Vas. Al di là degli alberi, la dorsale Cuar-Duron, già percorsa tempo fa con Luca e Gabriele, e oltre, sopra l'omonima forchia, la Costa Navantes.... via molto "alternativa" al monte Dauda!!!
Tra una chiacchiera e l'altra, arriviamo alla forcella di Corce (o Dolacis) dove decidiamo per una visitina alla cima del monte Vas. 


Seguiamo la moltitudine di segnavia che tra gli alberi ci guidano verso quella che scopriamo essere la prima delle quattro cimette del monte Vas! 



Per raggiungere l'ultima, ne dovremmo scendere e risalire altre tre...perciò, vista la traccia tutta da battere, lasciamo decisamente perdere l'obiettivo e ci sediamo a pranzare qui...sulla "quota 1374" che già ci soddisfa come vista! 


Il sole, peccato, si è momentaneamente nascosto dietro una delle tante nuvolette che tappezzano il cielo oggi, lasciandoci un po' al fresco mentre addentiamo il nostro pranzo. Davanti a noi, la catena del Verzegnis però è abbellita da giochi di luce e ombre e questo, assieme ad una fumante tazza di the, ci ripaga un po' della mancanza di calore.



Ripercorriamo a ritroso il percorso fatto e scendiamo verso Dolacis, con bella visuale sui vicini Monte Arvenis e Tribil... una prossima meta con le ciaspole!


Una piccola cappelletta in pietra, accanto a dei ruderi, attira la nostra attenzione: all'interno una Madonnina con un libro firme, dove lasciare i propri pensieri per le persone che abitano questo piccolo borgo e una foto del "re di Dolacis", Pietro Cimenti.



Proseguiamo, dopo aver firmato anche noi, verso le altre case di Dolacis e poi oltre, passando alte sopra il piccolo borgo di Runchia, arrivando infine, dopo un'altra ansa della strada, al punto di partenza.




Con il sole che di nuovo splende in cielo, possiamo ritornare soddisfatte a casa: abbiamo camminato, abbiamo visto un altro pezzettino di Friuli, ma soprattutto siamo state bene assieme.  

2 commenti:

Via Normale ha detto...

Brave e instancabili. Noi siamo entrati in letargo!
Devo convincere Marisa a fare almeno una ciaspolata entro la fine dell'anno.

ciao ;)

Nadia ha detto...

Grazie Flavio...esci dal letargo!!! Assolutamente da fare una cjaspolata prima della fine dell'anno...magari allo Zacchi...così trovi un bel posto caldo e accogliente!!! Convinci Marisa!!! ;)