Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 29 aprile 2015

Sull'Alta Via d'Incarojo.... Casera Palis di Lius e Palon di Lius

"Alta Via d'Incarojo" 
Realizzata dai soci del Cai residenti nella Val d'Incarojo, è stata inaugurata nell'estate 1983. Unisce i sentieri che percorrono la dorsale spartiacque tra la Val d'Incarojo e la Val Aupa, dal monte Sernio al monte Zermula, offrendo l'occasione di accostarsi agli aspetti più caratteristici di questa zona delle Alpi Carniche. (Tratto da: Guida dei monti d'Italia, Alpi Carniche, vol.1, di Attilio De Rovere e Mario Di Gallo)

Barbara mi coinvolge nel suo progetto qualche settimana fa: vuole percorrere "a tratti" tutta l'Alta Via d'Incarojo. Guardando la cartina mi accorgo che molti tratti di questa zona mancano anche a me e l'aiuto volentieri nell'impresa! Entrambe abbiamo percorso alcuni sentieri qua e là, salita qualche cima e con le ultime due uscite, a casera Forchiutta e a casera Turriee, siamo a buon punto. 
Sabato il meteo è parecchio in "movimento" ma come al solito partiamo armate di tanta fiducia e ottimismo: come diciamo noi... "sorriso sempre in posizione!".



Sperando in un flop meteo come lo scorso sabato, parcheggiamo l'auto in Val Aupa e partiamo su per il sentiero 435a tra foglie bagnate che celano altrettante viscide pietre, schivando qualche salamandra "uscita per una boccata d'umidità". Sopra di noi foglie smeraldo vestono a nuovo le chiome degli alberi, rilassando la vista, calmando l'affanno della ripida salita. 




Su sentiero lastricato raggiungiamo le case di Gran Cuel, diroccate, con ancora i numeri civici accanto alle porte. Una fila di narcisi in fiore da colore al grigiore che ci circonda: qualche accenno di sole tra le nuvole ci fa brevemente sperare in un miglioramento, ma oggi rimarrà così, una speranza. 





Passando accanto ad una fontana, riprendiamo la salita verso la nostra prima destinazione, la casera Palis di Lius. Tracce inerbite si staccano qua e là dal sentiero principale, una delle quali sale verso quello che scopriamo essere la cima del Gran Cuel: c'è pure un piccolo cippo!



Proseguiamo su sentiero lastricato, alte su un piccolo torrente e dopo un po' incrociamo la sterrata che sale dalla Val Aupa, che ci da un attimo di tregua prima di riprendere il sentiero che incontriamo di nuovo più avanti e che in breve ci porta ai ruderi di casera Lius. 



Più in alto incrociamo ancora una sterrata che da casera Glazzat va verso forca Griffon: funghetti intagliati nel legno ci guidano nel primo tratto di sentiero che entrando di nuovo nel bosco ci porta in ambiente magico a percorrere una cengetta sotto alte pareti, dove scorgiamo le prime orecchie d'orso fiorite. E poi eccola, finalmente, la radura di casera Palis di Lius: dal crinale erboso posto davanti di sicuro si gode una bella vista, ma oggi le nuvole basse non danno tregua e scorgiamo solo i ghiaioni della Creta Grauzaria e la sottostante Val Aupa! 






Pranziamo all'interno della bella casera, tenuta in ordine dai cacciatori di Moggio. Un buon caffè caldo fatto con la mokona di Barbara e un goccio di grappa riscaldano le ossa e ci danno quel coraggio per affrontare l'ultima parte della salita di oggi, verso il Palon di Lius, avvolto totalmente dalla nebbia!! Aver letto sul libro della casera che lo scorso anno qui ci son stati avvistamenti di orsi ci fa alzare il tono di voce mentre percorriamo il sentierino che sale dietro alla casera e s'infila nella nebbia: niente più cinguettii di uccellini, niente più "cu cu" qui, solo silenzio! Memore delle disavventure dell'amico Sottosopra, stiamo molto attente a dove mettiamo i piedi sul sentiero in parte innevato, in un breve tratto pure franato. 


Tornante dopo tornante ci alziamo di quota, gli alberi lasciano il posto ai mughi e a spazi aperti, di cui solo possiamo immaginare i panorami!!! Dopo venti minuti ecco il bivio per il Palon di Lius, non segnalato, ma intuibile per l'ampia mulattiera che si stacca a destra del sentiero che continua verso casera Turriee. La percorriamo per un breve tratto, tralasciando una traccia che scende (forse di nuovo verso casera Palis di Lius), prendendo il ramo più alto,  passando nei pressi di un piccolo fregio di guerra su un arco crollato. 



Più in là un altra traccia sale su un altura, presso un'ampia buca innevata: non si vede nulla e per oggi decretiamo questa la vetta del Palon di Lius: controlleremo con meteo migliore se questo fosse o no il punto più alto. 


Per oggi va super bene così: foto di "vetta" e torniamo giù, ripercorrendo i nostri passi, ripassando per Casera Palis di Lius ora anch'essa avvolta nelle nebbie, che ci accompagneranno ancora, fino a quasi Gran Cuel. 


Un altro tratto dell'alta via d'Incarojo è stato fatto: per Barbara, missione compiuta! Per me... e per un altra più personale, anche!
Al prossimo tratto!

4 commenti:

olgited ha detto...

bel post e foto,grazie!

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

Po ben bravis! Siete arrivate proprio in cima secondo me....... un giorno passerò a vedere, magari trovo una traccia del vostro passaggio ;-) ! ......

Nadia ha detto...

Grazie olgica t, ho visto che abbiamo avuto il piacere di un caro amico in comune.
Ti ringrazio ancora e passa ancora a trovarci.
Ciao

Nadia ha detto...

Grazie Luca,spero tanto che tu possa trovare quella traccia e confermarci se era la cima!!! Prima o poi torniamo anche noi...da un altro lato ancora!!! ;)