Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

domenica 2 aprile 2017

Esplorando sul Pacoi

Ne avevamo scorto la tabella indicatrice percorrendo l'anello degli Stavoli Stivane-Verzan.
C'eravamo ripromesse di andare a dare un occhiata e così, questo sabato, avendo "tempi limitati", decidiamo di fare questo giro esplorativo. 



Parcheggiata l'auto di fronte all'abitato di Moggio, risaliamo a piedi la strada che porta agli stavoli Ravorade e una volta raggiunti, proseguiamo poco oltre, imboccando il sentiero che risalendo il costone boscoso di Ravorade ci porta ai bei prati degli stavoli Verzan. 





Seguendo il sentiero Cai 743 verso gli stavoli Stivane, incontriamo la famosa tabella vista nel giro precedente che indica che in cinquanta minuti saremo sul monte Pacoi. 


Nonostante quella che stiamo percorrendo sia contrassegnata sulle cartine come "traccia nera", il sentiero è bollinato di rosso ed è veramente bello, nonostante qualche tratto sia abbastanza ripido. La primavera colora il sottobosco con numerosi cuscini di erica rosa, ellebori, primule e polmonarie. Sopra le nostre teste è tutto un cinguettare, mentre risaliamo sbuffando il ripido versante nord del monte Pacoi. 






Sappiamo che la cima è boscosa e dopo averne individuata più o meno la vetta, andiamo alla ricerca di quel "fazzoletto erboso" descritto in una relazione letta da Barbara. Proseguendo lungo il sentiero, lo scorgiamo poco più in là: un varco tra gli alberi, assolato e con una bella vista sul vicino Pisimoni e la sottostante Val Aupa. 



La voglia di continuare l'esplorazione proseguendo verso la Punta Agarone ci tenta, ma la presenza di neve residua e i tempi limitati ci fa optare per un sano relax presso il "fazzoletto erboso". Così ci godiamo la giornata stese sull'erba, sotto i caldissimi raggi di sole di questo primo giorno d'aprile. 



La discesa, dall'altro lato del monte Pacoi, sarà altrettanto ripida e, raggiunti gli stavoli Stivane, facciamo percorrere a Diana il selvaggio sentiero 743, che passando sotto il versante franoso del monte Pacoi ci riporta agli stavoli Verzan e da lì, ripercorrendo a ritroso il sentiero di salita, ritorniamo all'auto. 






Soddisfatte dell'esplorazione odierna, non ci resta che "merendare" con un bel gelato a Venzone! 
E poi via, verso casa!

2 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

ho visto le indicazioni durante la traversata Povici Tugliezzo ......... mi sa di ravanata !

Nadia ha detto...

Ravanare è bello e interessante!!! ^_^
Ciao Luca!!!