Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

sabato 8 luglio 2017

Per Cadini

Tanti, tanti anni fa, fu il luogo della mia prima "notte tra i monti", assieme ai ragazzi dell'alpinismo giovanile. Ricordo le infinite stelle di una notte senza luna. Il mattino seguente avremmo percorso il sentiero Bonacossa, ma lo stesso andammo  dormire molto tardi per cercare di godere al massimo di quello spettacolo che per noi era una cosa incredibile.
Ci tornai tanti anni dopo. Le prime vie in Dolomiti mi portarono a ripetere le classiche, e uno dei più bei ricordi me lo lasciò la Mazzorana Del Torso alla Torre Wundt. 
Ricordi sbiaditi, imprecisi, salvo il ricordo fresco del piacere della salita.


Dopo molte promesse di portarla a ripetere questa bella via, è arrivato il momento di salire assieme a Nadia questa classica dei Cadini.
Ci lasciamo alle spalle di buon mattino il caldo della pianura e saliamo in auto a Misurina, lasciando l'auto a Pian dei Spiriti, da dove parte il sentiero per i rifugio Fonda Savio.
Il sentiero sale lento nel fresco del bosco. Senza strappi, costante, ci porta in un'oretta circa al cospetto della Torre Wundt.
Risaliamo il ghiaione basale fino all'evidente attacco della fessura , raggiunti dopo poco da facce note, già viste al parcheggio.
Renzo ed Ettore con le loro cordate di allievi del corso AR1 di Rovigo.
Controllato il materiale attacco la via, stringendo con piacere la roccia solida e pulita. La corda scorre fluida come la salita, piacevole e divertente.








Superata la lunga fessura, la via devia leggermente a sinistra, salendo un divertente canale che esce sulle facili rocce sommitali. Da qui, senza via obbligata, ormai con poca difficoltà si raggiunge con un paio di tiri la cima ed il meraviglioso panorama che offre, immersi nel silenzio, sul confine tra cielo e crode.






In cima ci accoglie un curioso e nero pennuto, affabile ed interessato alle nostre sorti. Chi ti manda? gli chiediamo, sorridendo. La risposta la conosciamo già. E lui, dopo un battito d'ali ed un giro sopra le nostre teste se ne vola a valle portando con se i nostri pensieri.



Come spesso accade, la discesa, seppur facile, sembra più impegnativa della salita. Scendiamo tre doppie lungo pareti sporche di detrito, fino ad una friabile forcella. Traversiamo alla base della parete settentrionale fino a raggiungere una forcella che si apre su un canalone ghiaioso che con un pò di attenzione ci riporta alla partenza e da qui al rifugio, finalmente seduti davanti ad una birra 










Mentre scendiamo in silenzio lungo il sentiero per Misurina mi volgo di nuovo verso queste cime, dimenticate per molto tempo, Mentre ne scruto le pieghe e le verticalità, mi riaffiorano dai ricordi vecchi progetti. Ancora uno sguardo prima di entrare nel bosco ed un arrivederci a presto.

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