Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

lunedì 11 giugno 2018

Lungo le cascate dell'Arzino

Capita a volte che i "no" degli amici si susseguano, uno dietro l'altro...
Luca è impegnato con il corso, la domenica è messa bella e l'unico mio compagno di avventura è Gabriele!
Ecco... è in questi frangenti che il "grande" accetta di venire via... basta essere "solo noi tre!"
E così, domenica mattina partiamo per quella che speriamo sia una rinfrescante escursione: le cascate dell' Arzino.


La strada per San Francesco e il successivo borgo di Pozzis sembra non finire mai. Ma alla fine ci arriviamo e parcheggiata l'auto ci incamminiamo verso il torrente dove, scarponi in mano, passiamo dall'altro lato: i piedi si sono sicuramente rinfrescati!!! La sterrata prosegue lungamente in mezzo agli alberi fino a dove si trasforma in mulattiera e, accostandosi al torrente, inizia a salire mentre le cascate spiccano coreografici salti tuffandosi in pozze d'acqua limpidissima scavate nella roccia.  









Gigli e fioriture si alternano a muschi e licheni mentre risaliamo stretti sentierini attrezzati verso le cascate più in alto. Uno spettacolo inaspettato: nonostante ne avessi sentito parlare non le avevo mai visitate. 







Lasciato il nostro piccolo pensiero nel libricino presso la grotta della Madonnina, raggiungiamo la parte finale delle cascate dove una sterrata ci conduce alla stretta stradina che da Pozzis porta a sella Chiampon. La percorriamo lungamente per ritornare al punto di partenza e chiudere ad anello il giro. 




Un bel gelato sarà il premio per i miei due stanchi accompagnatori: dopotutto si sono fatti sette chilometri... e un guado!
E si sa... camminare mette fame!

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