Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

giovedì 21 febbraio 2019

Due passi sul monte Scalutta

"Hai mai notato quel prato panoramico su una cima vicino Attimis? Il monte Scalutta... sono a Reana e ce l'ho giusto di fronte!"
Il messaggio di Barbara mi trova impreparata. Il nome mi dice qualcosa ma non ricordo.
Uno sguardo alla cartina e vedo il cerchio a matita fatto su quel nome! Avevo cercato info in rete, ma non ne avevo trovate e mi ero ripromessa che se fossi andata in zona avrei buttato un'occhiata.
Date le poche ore disponibili mercoledì, decidiamo per una toccata e fuga esplorativa e dopo il ritrovo a Attimis, puntiamo l'auto verso Porzus. 


L'idea iniziale è di salire passando dal Mont dal Cjscjel, tramite una traccia segnata in nero ma, dopo aver parcheggiato in uno spiazzo li vicino, iniziata la salita, dopo un centinaio di metri dobbiamo ritornare sui nostri passi: la traccia c'è, ma molto infestata da rovi... un classico ultimamente!


Dallo stesso punto parte un'altro sentiero, tracciato Cai (non riportato nemmeno nell'ultima versione Tabacco scaricata da Barbara sul cellulare) con indicazioni per Porzus, ma l'impressione è che aggiri il monte a nord e non ci porti alla nostra meta. Abbandonata l'idea di salire da qui, ci spostiamo con l'auto verso Porzus e, parcheggiata l'auto in un piccolo spiazzo su un tornante accanto ad un bel murales sul Friuli, imbocchiamo questa volta il sentiero Cai con indicazioni per la nostra meta odierna. 






Saliamo con un bel sentiero nel bosco spoglio e in poco tempo sbuchiamo sui prati del monte Scalutta. Seguendo i segnavia Cai, ci rituffiamo brevemente nel bosco per imboccare poco dopo il bivio per la postazione di lancio parapendio: questa infatti, era l'unica informazione in rete trovata sul monte Scalutta. 





Un breve tratto tra gli alberi e sbuchiamo sui prati sommitali, dove sventola una strisciolina per la direzione del vento. Peccato per la densa foschia che avvolge tutto il fondovalle e la pianura: ne scorgiamo appena i sottostanti dossi. Ma nelle giornate limpide si dovrebbe godere di un bel panorama! 



Una lastra di pietra riporta scolpite le indicazioni della postazione di lancio, mentre una tabella in legno indica la direzione per la vera cima del monte Scalutta, che troviamo in mezzo agli alberi, contrassegnata da una foto di una Madonna su un albero.




Ritornate al prato, ci sediamo comode e pranziamo sotto un sole che oggi non ci aspettavamo di vedere, date le previsioni meteo che davano nuvolosità e nebbie sparse! 


Ripresa la marcia, ritorniamo sui nostri passi fino al bivio e puntiamo verso le case di Porzus, intercettando la sterrata che giunge dal paese e che attraversa dei bei prati panoramici. 








Il campanile suona a mezzogiorno e dopo aver salutato l'unica persona incontrata qui, seguiamo per un tratto un sentiero con le indicazioni per Cima Porzus, per poi abbandonarlo incrociando la strada che porta alle malghe di Porzus e scendere di nuovo verso il paese, passando per un saluto alla Madone de Sesule. 









Da qui non ci resta che rientrare all'auto tramite la strada asfaltata e rientrare a casa in tempo per ritirare i figli da scuola! 



Toccata e fuga esplorativa conclusa, curiosità soddisfatta!

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