Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

venerdì 19 luglio 2019

Trogkofel...Via Steinbeiser

Ho sempre pensato che il numero ideale in montagna sia il due, se poi vogliamo la perfezione si potrebbe scendere a uno, ma questo di tanto in tanto, non sempre. Perché alla fine condividere un'emozione con un'altra persona è più bello. Si possono sommare le emozioni che viviamo in prima persona a quelle che prova il nostro compagno di cordata. Poi, se si è fortunati, l'egoismo proprio dell'alpinista lo possiamo condividere con chi è parte della nostra vita, della nostra mente e del nostro cuore. Poi, ancora,  a volte, si sente il bisogno di allargare questo piccolo mondo, per poter vedere i sorrisi di più persone innamorate della stessa cosa.



Sono aspetti diversi e diversamente essenziali dell'andare per monti. Ricordo le parole di Ignazio, nella sua Cragnedul, con un rosso in mano e le mani a grattar croste di polenta nella pignatta: "l'importante è condividere, raccontare. Non sempre, ma quando ci fa bene, Poi quando sarete vecchi come me avrete modo di farlo per veder crescere i più giovani in quello che amate".
Domenica abbiamo condiviso le gioie dell'andar per crete con i nostri fratelli Orsi, per poi sederci assieme e condividere altri piaceri, risate e progetti.
Saliti alla Rudnig Alm, il meteo in veloce evoluzione ci fa propendere per vie più comode, e rimandiamo a giorni più stabili le esplorazioni di altri angoli nascosti delle nostre carniche. Il tempo alla fine è un gioco, e per giocare ci vuole fantasia e decisioni veloci, come solo i bambini sanno fare. E cos'è un alpinista se non un bambino a cui piace giocare?
Mentre Claudio e Matthias più temerariamente si spingono veloci alla Pala Sud della Creta di Pricotic, il resto del Gruppo punta alla nord della Creta di Aip. Cinque cordate per cinque vie.





Con Nadia puntiamo alla parete nord est, preceduti da Roberto e Sylvain, che saliranno la linea di Sonne in Herzen, accanto alla nostra Steinbeiser, mentre gli altri saranno alle prese con la super classica Bicicletta e sulla Hans Plattern.
Partenza solare su roccia ottima: le scarpette si staccano dal prato alla base, e seguono le mani lungo  una linea che sembra dipinta. Una sequenza di appigli e appoggi che fanno di questa linea plaisr una piacevole e divertente scoperta.







Mentre saliamo, naturalmente portiamo lo sguardo al cielo, ora blu intenso, ora grigio chiaro, ora più scuro: qualche timore corre veloce lungo i sentieri dei pensieri, ma quasi con dispiacere ci troviamo alla fine delle via.







Un tappeto volante di fioriture ci porta al traverso che conduce alla linea di doppie già attrezzate. Qualche passo su rocce rotte ed erba ci richiede attenzione, ma ci porta senza patemi ad iniziare la sequenza di calata che, in poco tempo ci porta alla base, seguiti da Roberto e Sylvain,
Giunti al sentiero di salita le prime gocce iniziano a cadere dal cielo, ma ancora con poca decisione, tant'è che arriviamo al parcheggio asciutti ed assetati.
Ma ancora per poco.


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