Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

venerdì 23 agosto 2013

"Impresa" Avanza

L'Avanza era in attesa da un bel po' di anni...una tentazione dai tempi dei racconti dello zio montanaro che allora, tanti anni fa, me ne aveva descritto la salita! Ero alle prime armi, inesperta, e tutto quello che lui faceva era raccontato come una mega impresa, un' incredibile avventura! Ma gli anni passano e dopo aver ripetuto un bel po' delle sue "imprese", questa domenica è finalmente arrivato anche il turno dell' "impresa" Avanza!
L'Alpinfrut è nell'"Impero" già dalla sera prima e questo ci consente una partenza mattutina per evitare il traffico domenicale su, alle Sorgenti del Piave! Alle otto siamo in cammino e al primo tornante della sterrata che porta al rifugio Calvi, imbocchiamo la traccia che con qualche saliscendi ci porta ad attraversare sotto le pareti del Chiadenis, passando per fortini di guerra, fino ad incrociare il sentiero che sale dal passo Avanza. 




Qui inizia la risalita del vallone racchiuso tra alte pareti che saliamo a piccole svolte fino ad un cartello, posto su un albero proprio al centro del vallone, che indica di piegare a sinistra, abbandonando il sentiero usato dagli scialpinisti e ai tempi, dallo zio montanaro. 



Con un'altra serie di tornantini scavati nella roccia raggiungiamo la parte alta del vallone, dove abbandonato il sentiero che porta al Passo dei Cacciatori, iniziamo a risalire faticosamente la rampa di ghiaie instabili che portano alla forcella delle Genziane. 


La giornata è luminosa e serena e il panorama mano a mano che saliamo all'ombra dei Campanili delle Genziane, spettacolare! 


Raggiunta l'oasi verde della forcella, salutiamo padre e figlio di sei anni, anche loro diretti alla cima dell'Avanza e proseguiamo sotto le pareti delle Crete Cacciatori, prima su ghiaie, poi risalendo le strette e ripide svolte di un sentierino di guerra che ci porta ad attraversare in cengia una paretina attrezzata con cavo passamano. 




Ancora un piccolo salto roccioso e arriviamo a dei gradini intagliati nella roccia che portano ad un'area fortificata che visiteremo al nostro ritorno. 



Ora non rimane che percorrere il facile sentiero che attraversa un inaspettato ambiente lunare e che poco dopo ci porta in cima! Siamo soli e sono super felice! 




Il panorama è eccelso e dopo una lunga serie di foto e autoscatti, ci sediamo poco distante dalla croce di vetta e firmiamo il libro. Sono le dieci e trenta e nonostante splenda  il sole soffia una leggera e fresca brezza: si sta benone! 





Poco dopo arriva anche Leonardo, il piccolo di sei anni incontrato alla forcella, che grazie alla pazienza del suo papà è alla sua sesta cima importante, dopo Peralba (fatto il giorno prima!), Jof Fuart, Mangart, Coglians e Creta di Aip! Speriamo che diventi così anche il nostro Gabriele!!! Poco alla volta la cima inizia ad affollarsi e dopo un bella pausa e aver chiacchierato con altri escursionisti, ci rimettiamo in marcia, ripercorrendo a ritroso il tratto lunare e fermandoci a curiosare tra gallerie e postazioni di guerra. 




E poi giù, fino alla base delle ghiaie dove optiamo per una risalita verso il sovrastante Passo dei Cacciatori e successivo Passo Sesis dove, seduti su una grande roccia, consumiamo il nostro pranzo. 





Non ci resta che calare giù verso il vicino rifugio Calvi, incredibilmente non molto affollato e percorrere l' assolata sterrata fino al parcheggio! 


Oggi abbiamo fatto davvero in fretta e non ci resta che festeggiare l'"impresa" Avanza con un bel gelato e una fresca birra a Villa Santina!
E mettere un'altra bella X nella mia lunga lista di cime!

5 commenti:

montagne sottosopra ha detto...

prima o poi la x ce la mettiamo anche noi. La prima volta distratti dalle capre al cartello siamo andati diritti su per il canale di ghiaie andando a sbattere sulle pareti. la seconda siamo arrivati a forcella delle genziane e sulla parete sopra la cengia qualcuno arrampicava scaricando massi e non siam voluti passare sotto. Anche noi il giro lo abbiamo comunque chiuso per passo Sesis . Bello davvero anche fino alla forcella

Anonimo ha detto...

Questo, Nadia, è uno di quegli itinerari che certamente adorerei: selvaggio e austero quanto basta, ricco di tracce storiche... impresa che merita.
Se mi permetti, mando un saluto anche a Luca di Montagne sottosopra.
ciao,lauretta

Nadia ha detto...

Dai Luca,evidentemente non era ancora il momento buono per la cima..la prossima volta lo sarà di sicuro!Te lo auguro perchè merita!

Ciao Lauretta,questo è un itinerario con un pizzico di tutto..c'è la dura salita iniziale compensata però dalle belle visuali e dal rilassante arrivo in forcella.Poi un breve tratto aereo su quella cengetta,le memorie di guerra,il facile pianoro sommitale..e poi relax con ampio panorama!c'è tutto!E ti piacerebbe proprio!magari quando passi di quà..
Cari saluti ad entrambi!!!

Via Normale ha detto...

è nella lista... e il suo momento "avanza" :-)

ciao

Nadia ha detto...

Ciao Flavio!! Una tua prossima solitaria "avanza"? ;)