Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

mercoledì 29 luglio 2015

Piccoli giri, grandi soddisfazioni...Anello del Rio Serai

Terrà il tempo?
Chi lo sa! Intanto portiamo Miki a Stolvizza e poi decidiamo!
Lasciato il pargolo di Barbara in buone mani per i prossimi tre giorni, guardiamo in alto: il sole che ci aveva accolte assieme a una buona dose di umidità, è minacciato da nuvoloni scuri provenienti dalla pianura! Scartiamo subito il piano A, sorvoliamo sul piano B e diamo una piccola chance al piano C!


Parcheggiata l'auto a Povici, attraversiamo la passerella sul rio Serai, mentre il cielo si fa grigio, più o meno come il nostro umore. Saliamo lungo la mulattiera che, con una lunga serie di brevi tornanti, ci porterà a Borgo Cros, mentre le prime goccioline iniziano a cadere tra le fronde degli alberi. 


Per quando arriviamo agli ultimi alberi, prima del prato che ospita la piccola cappella votiva, la pioggia cade bene e non possiamo fare altro che sperare che il cancelletto che ospita la Madonnina sia aperto: niente da fare, chiuso a chiave! Ci ripariamo alla meglio sotto l'arcata della porta, mentre un bel temporale rumoreggia sopra le nostre teste! Aspettiamo pazientemente che il peggio passi e appena la pioggia cala un po' corriamo a ripararci sotto l'ampia veranda di una casa disabitata di Borgo Cros. Sperando di non dover concludere così la nostra giornata, pranziamo e chiacchieriamo mentre dal cielo la pioggia va pian piano calando d'intensità. Guardiamo speranzose il cielo e poco dopo eccolo, un bel cielo azzurro e il sole, che porta di nuovo il sorriso sui nostri visi!


Non perdiamo tempo e ripresa la marcia, passiamo davanti alla casa di un anziano signore, intento a risistemare una bella panca di legno: chissà cosa avrà pensato sentendo il nostro baldanzoso buongiorno! "Da dove saranno sbucate queste due se fino a un minuto prima diluviava!" Sorridendo, passiamo oltre e scendiamo lungo il sentiero che prima in mezzo al bosco, poi attraverso una suggestiva zona dirupata, ci porta fino al letto asciutto del Rio Putto. 






Attraversiamo la fiumana sassosa e intercettato il sentiero dall'altro lato, proseguiamo lungo il sentiero, sempre alternando tratti tra gli alberi a tratti ghiaiosi, fino a giungere alle bucoliche cascatelle del Rio Serai. 



La pausa è d'obbligo e tolti scarponi e calzetti, facciamo un po' "lis aganis" nelle pozze limpide, arrampicandoci tra le rocce. 




Ripreso poi il cammino, costeggiamo in alto il corso del ruscello con dolci saliscendi e poi scendiamo definitivamente sul suo letto, ora ampio e sassoso. Cerchiamo i bolli segnavia che ci indicano in che punti guadare i vari tratti dove scorrono le limpide acque del Serai, per fortuna basse in questo periodo. 





Ad un certo punto la via sembra preclusa, ma basta passare tra alcuni grossi massi che ci portano nel punto più stretto della forra, incassata tra alte pareti. Il fondo qui è sabbioso e ancora un paio di guadi e siamo al punto di partenza, presso la passerella utilizzata un paio di ore prima. 




Alcune goccioline di pioggia ci annunciano che la "pausa soleggiata" è terminata: giusto in tempo, ormai siamo al parcheggio, felici e soddisfatte! Chi se lo immaginava all'inizio che quel "misero piano C" si sarebbe rivelato così bello e soddisfacente! Della serie "la felicità sta nelle piccole cose".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mandi biele Nadiute!
Tu ses simpri contente cun il to sac-in-pac! Ti fasi i mei cumplimentz par cheste biele spassiğade e…par la tô pedicure :-)(...in plui di la lache di čhavêj!!! :-) :-)).

(Spero bene di non aver detto qualcosa di terribile…Ho fatto un esperimento linguistico... se i risultati son pietosi chiedo perdono a te e a tutti!).

Un abbraccio! lauretta

Nadia ha detto...

Lauretta!!!! Non sai che piacere sentirti....anzi, leggere i tuoi sempre bellissimi commenti!!! Questo poi...mi hai letteralmente stupita!!! Un perfetto friulano....cosa non facile,dato che varia di paese in paese...mi ha fatto veramente divertire!!!! Cosa hai usato? il traduttore italiano-friulano?
Une grande busade dute par te!!!!

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

L'anziano signore è il padre di una nostra amica, li abbiamo fatto Pasquetta ...... e la panca l'ho rotta io sedendomi sopra dopo aver mangiato tanto tanto ah ah ah !

Nadia ha detto...

Ricordavo il giro che avevate fatto con i vostri amici...è li che mi ero decisa a mettere in lista questo giro, vedendo le tue belle foto!!! Quel giorno eravate un bel po' di gente su quelle panche...non ci credo che l'hai rotta tutta tu!!! ahahahhaha