Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

martedì 5 gennaio 2016

Chi ben comincia... M.Runch e Valsecca

Nessuna cima a chiudere l'anno...
Nessuna cima a capodanno...
Non bene!
Tocca rimediare e rifarsi il secondo giorno del 2016!
General Inverno decide di arrivare con un bel po' di ritardo sulla tabella di marcia... sarà rimasto bloccato nel traffico natalizio?! Fatto sta, che dopo quasi tre mesi di sole e siccità, le previsioni non sono molto incoraggianti: sono previste piogge e nevicate, ma non ci facciamo demoralizzare troppo e scelto un itinerario che preveda una casera, dove ripararsi in caso di bisogno, sabato mattina puntiamo l'auto verso Ravascletto e parcheggiamo all'inizio del segnavia 152.

Una bella mulattiera sale nel bosco, portandoci ad intercettare per ben due volte la strada della Panoramica delle Vette. Passando davanti alla "Maina di Mont", aggiriamo il cimotto boscoso Beretta di Culzin e intercettata altre due volte la strada asfaltata, imbocchiamo il sentierino che ci porta al piccolo edificio di casera Glaretz, di proprietà dei cacciatori, ma aperto a tutti. 








Il cielo sopra di noi è grigio, ma il sole non manca di osservarci dall'alto, timido e intirizzito pure lui dall'alito gelido che annuncia l'arrivo del grande "ritardatario".


Il segnavia 152 continua con una bella mulattiera militare rialzata e raggiunge l'erbosa e panoramica forcella tra le cime del Runch, nostra prima meta, e la cima del Valsecca.




Risalito il facile pendio di erba secca raggiungiamo il piccolo cimotto con ometto del Runch, dove ci aspetta una bella panoramica sulle cime che racchiudono la Val Calda e il Canale di San Pietro.




Autoscatto e poi via, verso l'erta risalita del pendio erboso del Valsecca: ansimanti ne raggiungiamo la vetta e ci godiamo la bella vista a 360°! La rocciosa mole del Coglians-Cjanevate-Creta di Collina si erge pulita oltre le dorsali dorate della catena del Crasulina-Crostis. Davanti a noi le striminzite strisce innevate artificialmente del Zoncolan con la funivia che sale su e giù a portare disillusi sciatori. E poi Tersadia, Cucco, Sernio e ancora dall'altro lato le Dolomiti Pesarine. 







Firmiamo il libro di vetta e facciamo veloci un autoscatto, prima di ripararci da quel leggero alito gelido che sa di neve in arrivo! 
Pranziamo felici e sorridenti di questa doppietta di inizio anno, consapevoli che... chi ben comincia...






Benvenuto 2016!

2 commenti:

montagnesottosopra.blogspot.com ha detto...

rimediato subito con un bis ....... :-) !

Nadia ha detto...

Speriamo sia di buon auspicio!!!!
Ciao Luca